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ACSI: molti campeggi rinunciano al prezzo “tutto compreso” per l’energia, si pagherà il consumo effettivo

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L’aumento dei prezzi dell’energia elettrica nel 2022 ha colpito tutti, consumatori e imprese. Anche i proprietari dei campeggi hanno dovuto fare i conti con il caro elettricità che li ha portati a ripensare la loro politica energetica, abbandonando il sistema del “tutto compreso” a favore di una politica di pagamento basata sul consumo effettivo. Un’indagine dell’olandese ACSI ha registrato il cambiamento in corso, raccontando le esperienze di alcuni campeggi che hanno deciso di rinunciare al prezzo “all-in” e il sentimento dei campeggiatori di fronte alla nuova strada intrapresa.

Secondo la ricerca condotta dall’ACSI, la consapevolezza dei campeggiatori sul tema del risparmio energetico è cresciuta molto. Ciononostante, preferirebbero continuare a pagare un prezzo che comprenda anche i costi dell’energia elettrica utilizzata durante il soggiorno in campeggio.

In effetti, quasi il 60% degli intervistati afferma di avere una “ragionevole comprensione” della scelta del sistema di pagamento a consumo e circa il 30% afferma di essere addirittura “molto comprensivo”, ma quasi la metà dichiara di preferire un prezzo tutto compreso, che includa i costi energetici della piazzola. La maggioranza ritiene che un importo tra 2 e 3,99 euro per il consumo di energia sia un prezzo ragionevole.

E ancora, il 47% dei campeggiatori afferma che penserebbe con più attenzione al proprio consumo di elettricità se dovesse pagare un extra. Il 72% dichiara di prestare attenzione ai consumi anche a casa, ora che i costi sono aumentati così tanto. È dunque evidente che la strada verso una politica energetica più efficiente è ormai tracciata.

L’esperienza dei campeggi

L’ACSI ha anche raccolto le esperienze di alcuni campeggi che stanno adottando nuove soluzioni per ridisegnare la propria politica energetica. Tra questi vi è innanzitutto il campeggio lussemburghese Nommerlayen, un pioniere di questa rivoluzione visto che qui, già da sette anni, i campeggiatori pagano il costo dell’energia elettrica consumata.

È stato l’arrivo delle auto elettriche a determinare il cambio della politica energetica, quando si è assistito a un aumento della domanda di energia che ha messo in evidenza l’iniquità del sistema del tutto compreso, come ha spiegato Eline Buehre, direttrice del campeggio: “Prima le persone pagavano 3,75 euro al giorno per l’elettricità del campeggio. Uno si preparava una tazza di caffè in tenda, mentre un altro teneva magari accesa una stufa radiante sotto il tendalino dalle prime ore del mattino fino a tarda sera. Ed entrambi pagavano lo stesso prezzo”.

Adesso invece il consumo viene misurato. “Ogni campeggiatore paga un anticipo per l’energia al momento della prenotazione, 6 kilowattora al giorno. Se consuma di più, paga 0,70 euro per chilowattora e se consuma di meno, viene rimborsato“. La lettura dei contatori può essere effettuata facilmente dalla reception. E nei luoghi in cui non c’è nessuno, la colonnina viene semplicemente disattivata.

La scelta ha pagato anche in termini di riduzione del consumo di energia, abbattuto del 40%. “Dato che le persone pagano per il loro consumo, sono diventate molto più parsimoniose. Attualmente consumiamo il 40% di energia in meno rispetto a quando avevamo un prezzo tutto compreso”, ha concluso Eline Buehre.

Tariffa base per tutti, il consumo aggiuntivo si paga a parte

Il camping De Molenhof di Reutum utilizza ancora una tariffa all-in, ma ha già avviato il processo che lo porterà, dal prossimo anno, a un sistema di misurazione dell’energia. “Alla fine di quest’anno, sostituiremo tutti le colonnine delle piazzole e integreremo il sistema Smart-Camping. In questo modo potremo vedere facilmente i consumi dei campeggiatori durante il loro soggiorno“, ha spiegato il proprietario del campeggio Gerbert Kleijsen.

Dal 2024 i campeggiatori avranno una tariffa base, con i chilowattora aggiuntivi addebitati separatamente. Ai campeggiatori in tenda e a quelli autosufficienti si pensa anche di offrire la possibilità di non acquistare elettricità. Per il futuro si pensa anche ad un altro sistema: i campeggiatori potranno acquistare un numero di chilowattora all’inizio del soggiorno, ricevendo automaticamente una notifica quando ne avranno consumato l’80%. A quel punto, sceglieranno se acquistare kW/h in più o consumare meno (evitando di dover pagare un extra in seguito).

Prezzo “tutto compreso” nel campeggio autosufficiente

Altra esperienza è quella del campeggio inglese Woodovis Park, per il quale il proprietario Anthony Ell ha scelto una soluzione sostenibile. Dalla fine del 2022, il campeggio è infatti completamente autosufficiente. Questo permette al campeggio di offrire una tariffa tutto compreso, senza essere influenzato dalle fluttuazioni dei prezzi dell’energia.

Tutta l’elettricità del campeggio è generata da 202 pannelli solari e immagazzinata in grandi batterie. Questo permette di mantenere i prezzi bassi e offrire tutti i servizi, come la piscina, la sauna e le vasche idromassaggio. L’acqua della piscina viene riscaldata con una pompa di calore. Il blocco dei servizi igienici è dotato di uno speciale sistema di pannelli solari per riscaldare l’acqua. E il campeggio è completamente autosufficiente anche per quanto riguarda l’acqua, dato che ha a disposizione il proprio pozzo. Un investimento da 150.000 sterline che sembra verrà ripagato prima dei due anni inizialmente previsti.

Photo credits: ACSI

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