Persone

Ramon Van Reine – ACSI

single-image

Dopo un inizio di stagione terrificante, ACSI ha registrato risultati incoraggianti per i campeggi associati, soprattutto in prospettiva futura. Ottimo l’andamento delle vendite della famosa guida cartacea e di tutte le attività digitali. Ne abbiamo parlato con Ramon Van Reine, CEO della società.

Camping Business: Com’è andato il vostro 2020?
Ramon Van Reine:
Abbiamo vissuto fondamentalmente tre fasi. Per i primi tre mesi dopo l’esplosione della pandemia, da marzo a fine giugno, abbiamo pensato che l’intero settore stesse andando in rovina. Non vedevamo alcuna prospettiva. Poi, dopo la fine di giugno, abbiamo registrato una buona stagione, ma a settembre la situazione è tornata negativa: molti paesi sono tornati a chiudere le frontiere e i campeggi non hanno potuto ricevere ordini e ospiti. La stagione è stata breve per tutti. Il Sud Europa – Spagna, Italia, Croazia e Grecia – ha sofferto maggiormente la situazione, mentre il Nord Europa ha visto una stagione abbastanza buona. Lì hanno alzato molto i prezzi e hanno avuto una finestra più lunga, fino alla fine di settembre.

Camping Business: Come agisce ACSI, soprattutto sul mercato italiano e croato, e da dove proviene la maggior parte dei vostri lettori?
Ramon Van Reine:
Abbiamo due tipologie di clienti: consumatori e campeggi. Vendiamo il nostro prodotto in 15 paesi, 7 lingue per la versione cartacea e 14 lingue per quella online, compreso il cinese. Quest’anno abbiamo iniziato a creare uno scenario in cui possiamo sopravvivere a noi stessi spingendo i campeggi a continuare la loro promozione con noi. Per farlo, per il 2021 abbiamo creato delle promozioni specifiche, modulate diversamente a seconda dell’area geografica. Per esempio, in media, un campeggio in Sicilia aveva il 55% di sconto e uno del Nord Italia il 35%.

Abbiamo anche tenuto contatti telefonici con la nostra rete per monitorare la situazione. La prima chiamata è stata fatta per sapere come stavano i nostri amici e collaboratori, non solo clienti per noi, e le loro famiglie, e qual era la situazione aziendale. Una seconda chiamata aveva lo scopo di sapere come stavano andando le cose dopo un po’, cosa si aspettavano e quali erano i risultati in quel momento. Alla terza chiamata, il nostro sondaggio ha rivelato che i nostri campeggi sono stati prima molto sollevati da una inattesa buona stagione e poi molto contenti del nostro aiuto in questa difficile situazione.

Ora la prenotazione con ACSI e i click CPC sono gratuiti. Abbiamo fatto tutto il possibile per risolvere il problema, aiutare e supportare i nostri clienti, ma ovviamente non potevamo finanziarci qualcosa come 4 milioni di euro di sconti per la prossima stagione, quindi abbiamo dovuto trattare prestiti importanti con le banche. Ci vorranno un paio d’anni per riprenderci, ma penso che il prossimo anno andrà molto meglio rispetto all’ultima stagione.

Camping Business: Quali sono i vostri mercati principali?
Ramon Van Reine:
Sicuramente la Germania è attualmente il nostro mercato più grande. Possiamo includere anche Svizzera e Austria. Un secondo mercato è quello dei Paesi Bassi, che riunisce Olanda e Belgio. Poi abbiamo i mercati francese, spagnolo, inglese, polacco e scandinavo. L’Italia è un mercato relativamente piccolo per noi, perché i nostri clienti viaggiano in gran parte dell’Europa in camper e roulotte e il mercato italiano è più domestico. Siamo un attore europeo e solo il 35% del nostro fatturato proviene dal mercato olandese. Il vantaggio principale per i campeggi, infatti, è che siamo una piattaforma europea su cui possono fare pubblicità in tutto il continente. Abbiamo 5.300 campeggi che fanno promozione attraverso di noi grazie gli sconti che offriamo per il 2021 e abbiamo perso solo il 6% dei clienti che promuovono con noi, a causa di problemi economici. Anche il nostro sconto non è stato sufficiente per farli andare avanti.

Camping Business: Ha un’idea di quanti olandesi siano venuti nel sud dell’Europa la scorsa estate?
Ramon Van Reine:
Abbiamo fatto tre ricerche sulle intenzioni del viaggiatore focalizzate sui mercati tedesco, olandese e francese: a maggio hanno rivelato che il 45% dei campeggiatori voleva partire e andare all’estero. Ad agosto, voleva farlo il 55%. Mi aspettavo quindi che i viaggiatori di quei paesi intenzionati ad andare all’estero fossero il 55% in meno del normale e in effetti così è stato.

Camping Business: Come è stata la richiesta dei viaggiatori tedeschi e olandesi per i campeggi italiani?
Ramon Van Reine:
La situazione era molto complicata all’inizio, ma alla fine abbiamo visto buone prenotazioni anche per il “Bel Paese”. Ma l’Italia ha avuto un vantaggio sulla Croazia la scorsa stagione, perché questo paese ha chiuso i confini a olandesi e tedeschi. Il 30% di loro ha prenotato quindi per l’Italia o la Spagna, anche se quest’ultima ha successivamente chiuso i suoi confini. Questo è proprio il principale pericolo che vedo per la prossima stagione: i governi europei non collaborano nelle decisioni. È un grande rischio per il turismo, perché il campeggio è il posto migliore in cui trovarsi in questa situazione di Coronavirus. Meglio di un hotel, una crociera o un viaggio in aereo. Puoi viaggiare con il tuo camper o con la tua auto trainando la tua casa. Non c’è soluzione migliore! I governi devono decidere una linea, perché abbiamo visto anche qualche decisione irrazionale, come in Spagna e in Croazia. Questi paesi hanno sofferto molto, perché hanno chiuso presto e avevano un mercato interno molto limitato. I loro governi hanno colpito il turismo più duramente di quanto sia accaduto nei paesi del Nord Europa. Sappiamo che ai campeggi piace sperano di tornare presto alla normalità e di riaccogliere i loro ospiti e questo accadrà di sicuro non appena si potrà nuovamente viaggiare. Il problema sono solo le decisioni politiche, che spesso rovinano il business.

Camping Business: Pensa che l’innalzamento della temperatura media anche nel Nord Europa stia generando un riequilibrio del traffico turistico verso questi paesi?
Ramon Van Reine:
In qualche modo sì. Per esempio, lo scorso anno in Francia ci sono stati 14 giorni con oltre 40°. Troppo: molti campeggiatori del Nord Europa sono tornati a casa! Abbiamo anche visto che negli ultimi anni sempre più campeggiatori olandesi e tedeschi sembrano godersi le vacanze nei loro paesi. Ma tutti vogliono tornare in vacanza in Italia, Croazia o Spagna e Grecia. Torneranno per il clima, per il cibo, per queste diverse culture. Non appena potranno tornare a viaggiare liberamente.

Camping Business: Come avete migliorato la guida online rispetto alla versione cartacea negli ultimi cinque anni?
Ramon Van Reine:
Siamo l’eccezione nel mercato: la nostra versione stampata continua a crescere! Abbiamo stampato altre 45.000 copie quest’anno, raggiungendo, nel 2020, 700.000 copie vendute in tutta Europa. Quasi come nel 2019. Anche le vendite ai consumatori sono state molto buone. La nostra app ha comunque visto notevoli progressi, e l’aumento delle vendite e delle visite a tutti i nostri siti web è stato superiore all’anno scorso. Questo perché abbiamo fatto molte informazioni sul Coronavirus, per tutti i paesi: dove potevano andare, quali campeggi erano aperti e così via. E abbiamo aggiornatole informazioni ogni giorno, per tutti i paesi. Sviluppiamo continuamente la qualità dei contenuti della nostra piattaforma: abbiamo sempre fatto così, anche prima della pandemia. Miglioriamo costantemente i nostri siti, app compresa.

Negli ultimi tre anni abbiamo sviluppato una piattaforma che prevede controlli, editing, operazioni, vendite, finanza e marketing. Da quest’anno possiamo lavorare completamente con contenuti digitali e i campeggi possono aggiornare le loro informazioni direttamente sulla piattaforma.

Camping Business: Come viene distribuita la vostra guida cartacea?
Ramon Van Reine:
Abbiamo molti canali, a partire da alcune centinaia di migliaia di abbonati che ricevono automaticamente il prodotto prima di Natale. Pensavo che quest’anno il numero di iscritti sarebbe sceso, ma in realtà siamo cresciuti dell’8%: semplicemente fantastico. Distribuiamo il prodotto anche al dettaglio ovunque, il nostro partner in Italia è PleinAir. I nostri distributori non sono solo editori, perché la guida può essere acquistata, per esempio, anche in qualche campeggio o libreria. Rispetto alla Germania e ad altri paesi, in Italia questi canali non sono molti, a causa del mercato più piccolo. Inoltre, anche alcuni rivenditori di camper e roulotte sono nostri partner di vendita. E, naturalmente, abbiamo il nostro negozio online, molto importante e molto efficiente. Nella prima parte di marzo, però le nostre vendite sono scese a zero ed è stato così fino alla terza settimana di giugno. Poi il mercato ha ricominciato a crescere fino a tornare a livelli normali. Dopo la fine di giugno, le vendite sono triplicate! E abbiamo recuperato ciò che avevamo perso nel primo periodo.

Anche per la rivista ACSI Freelife ci aspettavamo una forte perdita di abbonati, ma abbiamo registrato un +4% con 20.000 nuovi clienti, un ottimo risultato. È chiaro che i viaggiatori cercavano informazioni sulla libertà di movimento. Nel settore del campeggio, anche con la crisi che abbiamo dovuto affrontare, non abbiamo mai perso affari. Abbiamo continuato a lavorare d è andata molto bene. Ora, l’opportunità per il settore è enorme. Penso che il target sia cresciuto grazie al Coronavirus, ma solo il tempo potrà confermarcelo. L’unica preoccupazione è capire se potremo iniziare la stagione ad aprile, piuttosto che a maggio o giugno. Avremo di nuovo aperture diversificate e nuovi problemi? Vedremo cosa accadrà: ACSI è pronta, come sempre, a gestire qualsiasi situazione.

You may also like