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ADAC-Pincamp: le potenzialità della Croazia sono enormi, ecco come concretizzarle

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La 14esima edizione del Congress of Croatian Camping, organizzato dalla Croatian Camping Union (KUH), ha visto un interessante intervento di Uwe Frers, General Manager di ADAC Camping – Pincamp. Il responsabile del gruppo tedesco ha analizzato l’andamento stagionale della pandemia in alcuni paesi Europei, con un occhio particolare alla Croazia, e ha proposto una visione ottimistica per l’anno appena iniziato. Certo, al momento della presentazione, all’inizio di dicembre, la situazione sanitaria si presentava leggermente migliore rispetto a quella attuale, ma le considerazioni generali non cambiano.

Pincamp ha registrato nel 2020 dieci milioni di visite, con 44 milioni di pagine viste e 5,5 milioni di campeggiatori. Nel 2021 la società ha come obiettivo quello di crescere almeno del 30 per cento, ovvero lo stesso tasso registrato lo scorso anno. Per riuscirci, nonostante il periodo, ha confermato l’attuale numero di dipendenti (42) e il livello degli investimenti. Qui di seguito l’intervento di Frers.

In Francia i numeri peggiori

In Germania nella prima ondata abbiamo registrato 73.000 casi al massimo, il 6 di aprile, mentre alla fine di novembre siamo arrivati a 315.000. La situazione attuale vede una stagnazione, con un lieve declino. In Italia nella prima fase la situazione è stata peggiore, con un picco 108.000 casi il 20 aprile. A fine novembre si è arrivati a 798.000, con un moltiplicatore 7x. La Francia ha invece registrato 59.000 casi il 14 di aprile, ma la cosa strana è che non c’è stata una fase di calo: il 23 maggio erano ancora 52.000, mentre il 28 novembre si è arrivati a due milioni, con un moltiplicatore 34x. In Croazia, infine, i casi ad aprile sono stati 1.258, ma con altre due piccole ondate nel periodo estivo: 1.207 casi il 19 luglio e 2.771 casi il 5 settembre. Infine, si è arrivati a 23.573 casi con un moltiplicatore 19x rispetto alla prima ondata.

È interessante notare il numero di pagine visualizzate su Pincamp dei siti dei campeggi. Nella prima fase, con la crescita della pandemia, le visualizzazioni sono scese. Dopo che il numero di casi ha superato il picco iniziale, le visite sono cresciute esponenzialmente. Quando si è registrato il secondo picco, si è avuto un andamento analogo, prima scendendo e poi risalendo. Dal terzo picco in poi, le visualizzazioni sono crollate, come nella prima fase. C’è quindi una netta correlazione tra l’andamento epidemico e il numero di pagine viste: i campeggiatori tedeschi si sono dimostrati particolarmente attenti.

La speranza del vaccino

Le simulazioni ci mostrano che se l’indice RT, pari a 0,95 all’inizio di dicembre, non dovesse calare, la pandemia migliorerebbe, ma molto lentamente, portando ripercussioni anche nella prossima stagione estiva. Se invece l’indice scendesse a 0,85, la situazione potrebbe risolversi entro maggio. Dal nostro punto di vista è quindi particolarmente importante che i numeri calino. L’avvio della vaccinazione di massa potrebbe cambiare radicalmente le cose. Ci sono due elementi da considerare: i numeri negativi e la percezione del campeggiatore tedesco. Io credo che se le vaccinazioni infonderanno un buon senso di sicurezza la ripresa potrebbe essere rapida.

Il secondo aspetto da analizzare è la stagione positiva vista in Germania in termini di immatricolazioni. Il 29 per cento dei tedeschi è in qualche modo coinvolto o attratto dal mondo del turismo open-air: circa 18,7 milioni di persone, che sono il numero più alto mai visto finora. Inoltre, il numero di notti passate in campeggio dal 2001 in avanti è cresciuto del 60%. Ma la cosa più interessante è notare, guardando i numeri del 2020, che il calo è stato solo del 5 per cento, portando la stagione a essere la seconda migliore di sempre. E questo è stato un grande successo per il settore. Infine, altro indicatore incredibile, è il numero di veicoli ricreazionali venduti in Germania, che da gennaio a ottobre ha visto una crescita del 37 per cento. Sono oltre centomila mezzi del valore medio di 73mila euro! E tutti vorranno campeggiare.

Le potenzialità della Croazia sono enormi

Parliamo ora delle possibilità della Croazia. Se si guarda al numero dei campeggi prenotabili tramite Pincamp rispetto al numero totale delle strutture presenti in un paese, la Croazia ne vanta il 50% in più della Francia e il 131% in più dell’Italia. E di conseguenza, anche il numero delle prenotazioni è molto elevato, il secondo dopo la Germania. Un numero incredibile è invece il ricavo medio per prenotazione, che pone la Croazia ampiamente al primo posto, con il 41% in più rispetto all’Italia e addirittura il 188% in più della Francia. Infine, abbiamo chiesto a novembre quale fosse la destinazione preferita dai tedeschi e il risultato ha premiato l’Italia (15%), la Croazia (13%) e la Spagna (6%), anche se ovviamente la Germania è saldamente al primo posto.

Infine, vediamo cosa può fare la Croazia per conquistare i campeggiatori tedeschi. Prima di tutto adottare metodi radicali per abbattere il numero di casi di coronavirus. Se le cifre non caleranno dovremo affrontare un enorme problema. Secondariamente, bisognerebbe rendere prenotabile il maggior numero possibile di campeggi, non per una semplice competizione, ma per diventare il paese dominante nelle disponibilità di posti. La disponibilità è l’elemento che viene cercato (e notato) per primo dai navigatori.

Terzo aspetto è quello della massima visibilità ottenibile mettendo online prezzi e disponibilità il prima possibile. Infine, ma non per questo meno importante, bisognerebbe predisporre e promuovere delle condizioni speciali di cancellazione a causa del coronavirus senza rischi per gli ospiti. Molte prenotazioni non vengono effettuate a causa delle incertezze attuali. Pensiamo che questo sia un elemento chiave per garantirsi sin d’ora le prenotazioni per la prossima stagione.

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