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Adriano Palman – KUH

Una delle mete turistiche estive più gettonate nel bacino del Mediterraneo è la Croazia, che negli ultimi giorni ha riaperto le frontiere al turismo internazionale. La situazione pandemica ha visto registrare solamente 2.246 casi positivi al Coronavirus e 103 decessi (secondo i dati della Johns Hopkins University), e quindi il Paese, dopo avere adottato tutte le precauzioni necessarie, ha deciso di ridare ossigeno alla sua economia turistica. Per conoscere meglio la situazione nel settore delle strutture ricettive all’aria aperta, CampingBusiness ha parlato con Adriano Palman, direttore della Federazione Camping Croazia (KUH), che raggruppa oltre il 90% delle quasi 900 strutture presenti nel Paese.
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Qual è l’attuale situazione dei campeggi in Croazia?Siamo stati tra i primi ad aprire il settore del turismo e dei campeggi, essendo partiti già da due settimane. Per noi era urgente farlo, perché mentre gli altri Paesi del Mediterraneo si basano su una quota di turismo domestico che va dal 50 all’80 per cento, da noi ci si ferma, almeno nei campeggi, al 2,5 per cento. Per questo era fondamentale riaprire. Tra i cinque mercati per noi più importanti, quello sloveno è al secondo posto. La confinante Slovenia ha una situazione sanitaria simile alla nostra, così abbiamo prima testato la situazione con questo Paese e poi abbiamo riaperto le frontiere anche agli altri. I campeggi hanno cominciato ad aprire dal 15 maggio, ma fino al 20 giugno la maggioranza non sarà operativa. Oggi sono aperte circa 185 strutture, mentre 700 sono ancora chiuse. In totale, circa 700 sono a conduzione familiare, con una capienza da 50 a 100 persone, e le restanti 200 sono strutture medie e grandi.Va sottolineato che, prima della decisione di riaprire, la nostra associazione è stata in costante contatto con il governo e tutti gli enti coinvolti. Sono state fatte una serie di analisi della situazione sanitaria e una valutazione della sicurezza, sia sulla Croazia in generale sia sulle strutture, e la decisione si è basata prima di tutto sulla valutazione positiva dell’attuale situazione sanitaria e sulla premessa che a tutti gli ospiti si possano garantire livelli massimi di sicurezza e comodità.

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