Abbiamo intervistato Alberto Granzotto, presidente di Faita Nord Est. Laureato in Economia e Commercio all’Università Ca’ Foscari di Venezia, l’imprenditore veneto amministra il Villaggio Turistico Internazionale di Bibione (VE), il Ca’ Pasquali Village e il Vela Blu Camping Village, questi ultimi due a Cavallino‐Treporti (VE). A lui abbiamo chiesto di tracciare un quadro dell’andamento della stagione 2020.
Camping Business: Com’è andata questa stagione per i campeggi aderenti a Faita Nord Est?
Alberto Granzotto: La stagione è stata molto difficile, soprattutto nella sua parte iniziale. Per un lungo periodo non sapevamo se avremmo potuto riaprire e quali flussi di clientela avremmo potuto accogliere. Le prime settimane dopo la fine del lockdown hanno avuto un tasso di occupazione molto basso, specialmente il mese di giugno. Poi c’è stato un progressivo miglioramento a luglio e i mesi di agosto e settembre sono risultati al di sopra delle aspettative. Le nostre aziende hanno da sempre una forte componente di pubblico straniero, in particolare di lingua tedesca, e appena le frontiere sono state riaperte, i nostri ospiti sono tornati a farci visita. Abbiamo accolto con entusiasmo questo gradito ritorno degli ospiti stranieri, anche se talvolta con qualche difficoltà, perché le strutture non erano con l’organico al completo. Spesso anche lo staff interno non era dimensionato nel modo giusto. Ma abbiamo fatto tutti uno sforzo importante, che anche i clienti hanno compreso, per cercare di offrire loro un soggiorno sicuro e qualitativamente all’altezza delle loro aspettative.
Camping Business: Avendo avuto meno clienti stranieri avrete avuto molti più clienti italiani. Siete riusciti a capire quanti di questi clienti hanno vissuto l’esperienza del campeggio per la prima volta?
Alberto Granzotto: Con le rilevazioni dei dati di provenienza abbiamo verificato che moltissimi clienti che abbiamo ospitato quest’anno sono nuovi. Non abbiamo ancora avuto tempo e modo di capire se sono nuovi in generale per il settore o solo per la nostra struttura. È indubbio che ci sia stato un movimento di clienti che cercava quelli che sono i punti di forza del turismo all’aria aperta: ampi spazi, maggiore facilità nel garantire il distanziamento sociale, maggiore possibilità di fruire di situazioni di sicurezza rispetto ad altre tipologie di vacanza. Sicuramente questa è stata un’occasione per valorizzare ulteriormente il nostro prodotto presso il mercato italiano, essendo invece già ben conosciuto dalla nostra clientela internazionale. Starà a noi nei prossimi mesi cercare di continuare quest’opera di comunicazione per trasformare questo cliente occasionale in ospite abituale e fidelizzato.
Camping Business: In questa fase Faita ha lavorato molto bene, si sono attivati tutti i canali di comunicazione possibili. A livello regionale c’è stato un ricompattamento anche tra di voi, avete lavorato in modo più sinergico con i membri di Faita Nord Est?
Alberto Granzotto: Devo dire che da sempre la nostra federazione regionale, che recentemente si è allargata anche al vicino Friuli-Venezia Giulia, è connotata da un’ampia partecipazione di tutti i suoi associati. Quindi per noi è stato un normale proseguimento del lavoro che abbiamo sempre svolto. Naturalmente in questa fase c’è stata una maggiore frequenza di incontri in videoconferenza legati all’attualità e alle necessità della pandemia, ma in perfetta continuità di azione con quello che abbiamo sempre fatto, ci tengo a sottolinearlo. Noi agiamo come se fossimo un distretto: siamo molto vicini, abbiamo un continuo confronto tra di noi, le nostre occasioni di riunione sono di fatto momenti di formazione reciproca, di condivisione di idee, di spunti e di lavoro. Abbiamo semplicemente continuato sulla strada di un percorso già sviluppato, cambiando marcia perché la pandemia lo richiedeva, però non abbiamo stravolto le nostre abitudini. Siamo abituati a condividere per crescere insieme.
Camping Business: Si riesce secondo lei a fare una media tra i costi minori che avete avuto, assumendo meno personale o investendo meno su alcune attività, e le minori entrate? Cioè a fornire un numero delle perdite stimate per questa stagione?
Alberto Granzotto: Un numero definitivo è ancora prematuro, c’è anche da capire che strumenti normativi da qui a fine anno verranno adottati per aiutare il nostro settore, perché ci sono ancora parecchie norme su cui noi stiamo chiedendo delle modifiche per allargarne il campo di applicazione, non solo al mondo strettamente alberghiero, ma anche al mondo del turismo all’aria aperta. Le nostre strutture hanno una caratteristica di costi fissi molto rilevanti e quindi una componente che va sopportata a prescindere da quello che è il tasso di occupazione. C’è stato un contenimento di alcuni costi variabili, ma sicuramente per noi questa rimarrà una stagione molto impegnativa dal punto di vista finanziario e economico. Preferisco aspettare qualche mese per avere un dato certo e capire quanto tempo sarà necessario per assorbire queste perdite. La nostra priorità è quella di poter continuare i processi di investimento, che sono un elemento fondamentale del nostro settore. In questi ultimi anni, tutto il mondo del turismo all’aria aperta nel territorio che rappresento ha investito molto e ha in corso importanti progetti. È evidente che questa interruzione dei flussi di cassa, che speriamo solo temporanea, può portare delle problematiche se non avverrà un’inversione nel breve termine.
Camping Business: Qual è la sua previsione per la prossima stagione?
Alberto Granzotto: Io sono comunque ottimista e credo che già nel 2021 il nostro settore potrebbe avere un momento di ripresa, perché sicuramente i turisti stranieri che sono venuti nei mesi di agosto e settembre ci hanno dato prova di aver capito la qualità del lavoro che stiamo svolgendo e la sicurezza che stiamo proponendo. Quindi sono abbastanza fiducioso che torneranno a farci visita, se le frontiere saranno aperte come ci auguriamo. Sperando di aggiungere a loro un nuovo cliente italiano e di tornare a quelli che erano i dati di occupazione, che caratterizzavano le nostre strutture. E con l’augurio anche di poter continuare il processo di miglioramento continuo e investimento, che negli ultimi anni è stato anche uno dei motivi principali di successo e rafforzamento di presenza sul mercato.
Camping Business: Questo processo di investimento sarà direttamente proporzionale alla risposta che il governo darà alle istanze del settore in tema di sostegno economico oppure è un processo più legato agli effetti della pandemia? Se rientra l’emergenza, si acquisisce più fiducia nel futuro e si procede?
Alberto Granzotto: Sicuramente la seconda parte è quella vera. Noi siamo abituati a progettare e programmare partendo dal cliente. Se poi arrivano degli aiuti siamo felici. È chiaro che in questo momento eccezionale comunque gli aiuti esterni fanno piacere. In questo momento, soprattutto a livello di regione, stiamo vedendo concretamente delle forme di sostegno per quello che riguarda la promozione futura, quindi per cercare di comunicare in modo sempre più forte sui nostri mercati di riferimento la qualità e sicurezza della nostra vacanza, elementi su cui insisto perché sono convinto che nelle future scelte dei nostri ospiti queste caratteristiche saranno sempre più ricercate e valutate.
Thomas Daddi – PuntAla Camp & Resort