Finalmente il turismo sta ripartendo, grazie alla possibilità di spostarsi liberamente tra regioni e anche al via libera ai vacanzieri stranieri. Bar e ristoranti possono servire ai tavoli all’aperto fino alle 23 (il coprifuoco è stato spostato di un’ora) e dal 1° giugno anche al chiuso, hanno riaperto le spiagge, gli impianti di risalita nelle località montane, i musei, i cinema, i teatri, le piscine all’aperto, le palestre. E da qui ai primi di luglio seguiranno altre aperture. Inoltre, dal 7 giugno il coprifuoco passerà alle 24 per essere poi abolito dal 21 giugno.
In questa delicatissima, e tanto attesa, fase di ripartenza per il turismo italiano sta accadendo però qualcosa di molto preoccupante, come ha dichiarato Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, relativamente alla forza lavoro necessaria alla riapertura della stagione estiva. “Con crescente frequenza, e in tutto il paese, gli imprenditori non riescono a reperire sul mercato le professionalità e i profili normalmente in forza al settore durante i periodi di alta stagionalità. La ragione pare sia dovuta al fatto che molti percettori del Reddito di Cittadinanza, male interpretando lo spirito della misura, preferiscono continuare a percepire il sussidio al posto di rientrare nel mondo del lavoro”.
“Tale anomalia, distorsiva del mercato del lavoro, richiede un correttivo immediato che potrebbe essere una rimodulazione della tassazione sul costo del lavoro per consentire ai lavoratori di percepire un netto in busta paga più elevato e rendere quindi più attraente il lavoro rispetto al Reddito di Cittadinanza, con conseguente risparmio per le casse dello Stato,” conclude Marina Lalli. “Su questa proposta presenteremo al Ministro Garavaglia un primo documento nelle prossime ore”.
Chiringuito: il chiosco realizzato interamente in legno da Ama Group Italy