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All’International Summer School di CrippaConcept e Università di Pavia vince il progetto “The Lantern”

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Si chiama The Lantern il progetto vincente della seconda edizione dell’International Summer School dal titolo “Architettura mobile e nuovi modi di abitare il territorio”, organizzata da CrippaConcept e dal Dipartimento di Ingegneria Civile-Architettura dell’Università di Pavia. Ideata da Ilaria Vassallo, Alessia Cerruto e Francesca Mirabelli – studentesse dell’Università di Genova – The Lantern ha convinto la giuria, formata da un pool di professionisti di diversi settori, battendo altri dodici progetti realizzati da studenti provenienti da diversi parti del mondo, dalla Cina all’Egitto, dalla Russia all’Italia, anche grazie alla partnership con importanti università tra cui l’Università degli Studi di Genova, L’Università Vanvitelli di Caserta, La Sapienza di Roma e le università di Opole in Polonia e Castellon de La Plana in Spagna.

Se nel 2019 i futuri ingegneri dell’Università di Pavia si erano confrontati con il mondo della progettazione per il settore delle vacanze all’aria aperta, il 2020 ha mutato le prospettive e ha posto l’attenzione sulla mobile home come unità abitativa minima, dimostrando una flessibilità, rapidità di progettazione e installazione senza precedenti, ideale per la creazione di nuovi insediamenti abitativi, commerciali ed emergenziali.

Frutto di un percorso di approfondimento durato da luglio a ottobre, realizzato attraverso un ciclo di incontri e conferenze che si sono svolte online in modalità bilingue, The Lantern si basa sulla progettazione di una “urban garden mobile” che consenta l’incontro tra la vita urbana e l’esigenza di contatto con la natura come mezzo di sostentamento grazie ai prodotti della terra. Una tendenza, quella dell’orto urbano e dell’agricoltura cittadina, che abbraccia anche il tema dell’approvvigionamento di frutta e verdura con l’esigenza di un dispendio minimo di risorse per ottenerlo.

Il progetto parte dal desiderio di soddisfare un bisogno, quello di consolidare il rapporto tra la realtà urbana e la natura attraverso la volontà di rigenerare gli spazi abbandonati o in disuso e di migliorare la qualità della vita all’interno della città. L’agricoltura urbana è oggi considerata quella del futuro, perché può trasformare l’ambiente permettendo di produrre cibo con un minimo consumo di risorse.

Dati questi presupposti, la nostra proposta chiamata ‘The Lantern’ consiste in un’unità mobile con una struttura composta di sezioni metalliche,” dicono le studentesse. “Circa due terzi dell’unità sono utilizzati come serra, mentre nella parte restante è predisposta un’area per il lavaggio e per la preparazione del raccolto. Quest’ultimo può essere acquistato e consumato all’interno dell’unità mobile. La serra ospita una coltivazione idroponica, caratterizzata da un minimo consumo di suolo, acqua ed energia e con un’elevata produttività che rende possibile la coltivazione di più di 2.000 piante al mese anche in piccoli spazi. La coltivazione idroponica richiede un’illuminazione specifica a LED che permette il controllo della crescita delle piante garantendo condizioni simili a quelle naturali; questo tipo di illuminazione ha un valore sia funzionale che estetico, attraendo l’attenzione dei passanti, in particolare la sera. L’elettricità richiesta per il funzionamento della serra proviene da risorse rinnovabili, mentre un serbatoio esterno fornisce acqua pulita. The Lantern non impone consumo di suolo: può essere collocato all’esterno oppure all’interno di strutture esistenti grazie alla sua flessibilità e può essere facilmente trasportata presso mercati o eventi temporanei.”

Per la creazione e il posizionamento di queste unità, il gruppo di lavoro ha individuato il mercato comunale di Sampierdarena a Genova, ormai dismesso. Quest’area è archetipo di tutte quelle oggi non più vive, ma che per esigenze di ripopolamento e cambiamenti abitativi possono diventare nuovi poli di attrazione sostenibile delle persone, per lavoro, svago e commercio.

L’International Summer School si è quindi rivelata anche quest’anno un vero e proprio successo. “Abbiamo voluto creare un percorso profondamente radicato nel contesto socio economico attuale,” ha commentato Carlo Berizzi, Professore Associato di Progettazione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia, responsabile del progetto. “Il mondo del lavoro cambia, si digitalizza, diventa sostenibile e si apre a nuove opportunità di vita nomade o di allontanamento dai grandi centri urbani, a nuove modalità di fruizione commerciale delle aree urbane dismesse, ma anche a esigenze di adattamento della propria vita a cambiamenti veloci per ragioni di benessere e – come in questo 2020 – per emergenza sanitaria. Queste sono condizioni che richiedono rapidità costruttiva e flessibilità abitativa. Cambia quindi anche l’aspetto delle città e degli spazi extraurbani che mutano al mutare degli stili di vita: nuove aree vengono occupate e altre recuperate, perché l’architettura flessibile della mobile home permette di creare nuovi insediamenti, nuovi poli commerciali e lavorativi, aree di supporto ospedaliero e sanitario, anche in modalità pop-up”.

Il team vincente, grazie a questo progetto innovativo, si è aggiudicato l’opportunità di provare da vicino un’esperienza in mobile home in uno dei luoghi di eccellenza come meta di vacanza: Ca’ Pasquali, un glamping village a cinque stelle nell’area di Cavallino Treporti (VE), una realtà unica dal punto di vista dell’organizzazione turistico ricettiva, con una sinergia sui generis fra imprenditori camping e amministrazione comunale che ne ha fatto un modello gestionale del settore.

Al di là dello svago, che è il nostro primo obiettivo, il team vincitore avrà l’opportunità di sperimentare che cosa un’unità a zero consumo di suolo, come la mobile home, è in grado di generare in termini di attrattiva, ricettività, valorizzazione, conservazione dell’ambiente e gestione strategica d’impresa, in sinergia con gli imprenditori del territorio,” commentano Alberto e Andrea Granzotto, “padroni di casa” di Ca’ Pasquali. “Sono punti importanti per un progettista in crescita, che deve rendersi conto di quale impatto (positivo) ha la propria opera su più leve della realtà circostante e che non rimane mai uno sterile esercizio di stile”.

Il progetto Pocket School

 

Tra i partecipanti alla International Summer School, si sono distinte anche due formazioni con progetti che hanno meritato la menzione d’onore. Il primo è il team dell’Università di Pavia formato da Paolo Toto, Federico Mezzadra e Davide Tirelli. Il progetto di “Pocket School” è focalizzato sul tema dell’educazione in contesti urbani con lo scopo di trovare una soluzione alla mancanza di spazio nelle scuole italiane dovuta al distanziamento sociale a seguito dell’emergenza Covid-19.

Il progetto Mobile Office

 

Il secondo è il team composto da Natalia Rusolowska, Olga Watorek e Szymon Pawletko della University of Opole, in Polonia, con la proposta “Mobile Office”. In questo caso, l’obiettivo principale è stato quello di progettare un ufficio che fosse facile da trasportare, e quindi di semplice utilizzo in particolare per le aziende che spesso cambiano località o per le persone giovani che devono intraprendere le proprie attività lavorative lontano dalle loro abitazioni. Il tutto garantendo uno spazio a pareti mobili facilmente personalizzabile ed estremamente flessibile.

Carlo Berizzi

 

I tredici progetti presentati sono stati valutati da una giuria organizzata da Carlo Berizzi, Professore Associato di Progettazione Architettonica e Urbana presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia, e formata da:

  • Anna Brizzi, Presidente dell’Ordine degli Architetti di Pavia
  • Augusto Allegrini, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri
  • Tiziano Cattaneo, ricercatore dell’Università di Pavia
  • Ioanni Delsante, ricercatore dell’Università di Pavia
  • Cristiano Bozzetti, Responsabile Commerciale e Marketing di CrippaConcept
  • Simone Mazzucchielli, Responsabile dello sviluppo di CrippaConcept
  • Carlo Renieri, Responsabile della divisione design di CrippaConcept
  • Lorenzo Pressatoi, dell’area commerciale di CrippaConcept
  • Giancarlo Celesti, dell’area commerciale di CrippaConcept
  • Paola Molteni, redattrice esperta di architettura di DesignDiffusion

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