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“Alloggi insoliti”: in Francia il via a un Osservatorio per comprendere meglio questo fenomeno

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La parola “glamping” è ormai d’uso comune, ma in Francia c’è anche un altro concetto che va molto forte: quello degli “alloggi insoliti”. Con questo termine si intendono strutture come le case sugli alberi, le yurte, i tepee, le cupole e anche gli alloggi definiti “Robinson”, ovvero particolarmente isolati. A promuovere questo tipo di alloggi c’è un’apposita agenzia, la Hôtes Insolites, che offre ai professionisti del settore formazione e consulenza.

Attiva sul mercato da sei anni, ma con un’esperienza nell’ambito del turismo ormai ventennale, l’agenzia vanta oggi 250 partner specializzati e un numero di progetti “accompagnati” che ha raggiunto il migliaio. Nel 2020 Hôtes Insolites ha lanciato l’omonima certificazione, che mette in evidenza gli alloggi qualitativamente più interessanti in due categorie: Natura e Benessere.

Quest’anno, insieme a Protourisme – la prima rete di consulenza indipendente francese che offre una visione globale a 360° del settore turistico, ricreativo, culturale, alberghiero e della ristorazione – ha dato vita a uno specifico Osservatorio, i cui risultati verranno divulgati al termine di un’indagine che mira a coinvolgere i proprietari di alloggi insoliti.

Tra le domande ci sono la tipologia e la quantità di strutture che ricadono in questa definizione, la tipologia di clientela che normalmente le sceglie, la loro provenienza, il periodo di apertura, la durata del soggiorno. Mentre vengono raccolte le risposte, i partecipanti ottengono anche qualche dato preliminare. Per esempio, viene evidenziato che in media un “alloggio insolito” è occupato da 3,5 persone e che la durata media del soggiorno è di 6,1 notti, con una spesa media per soggiorno di 212 euro per ogni singolo cliente.

Al termine dell’indagine, ai partecipanti verrà offerto lo studio completo.

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