Con le giornate che si “allungano” e il sole che si fa sempre più caldo, la voglia di muoversi e di immergersi nella natura per una rilassante vacanza en plein air diventa quasi una necessità. A maggior ragione dopo mesi di restrizioni e di quasi isolamento. Purtroppo, non è ancora possibile e anche durante le festività di Pasqua non era consentito spostarsi per vacanza, se non all’estero.
Un divieto che ha portato pesanti perdite economiche per il turismo open air, come spiega Monica Saielli, Presidente nazionale di Assocamping Confesercenti, “Lo stop di Pasqua ha cancellato la ripartenza del turismo en plein air. L’impossibilità di spostarsi per motivi di turismo costringerà molti campeggi e villaggi turistici a rimandare l’apertura a data da definirsi, mentre la Pasqua avrebbe significato una vera boccata di ossigeno con i primi incassi: stimiamo una perdita di fatturato per il comparto del 20% tra marzo e maggio, pari a circa un miliardo di euro. Purtroppo si dovrà attendere ancora per potersi spostare liberamente e pertanto si dovranno continuare ad affrontare grandi difficoltà economiche e finanziarie che i sostegni da ultimo riconosciuti non riusciranno ad alleggerire, essendo poca cosa rispetto alle ingenti perdite di fatturato registrate nel 2020”.
Assocamping Confesercenti, a fronte di questa grave crisi economica, chiede interventi precisi da parte del Governo sia sul fronte dei vaccini che economici. “La politica deve mettere in campo azioni ben superiori a quelle attuali perché la campagna vaccinale proceda più rapidamente, inserendo altresì gli imprenditori e i lavoratori delle strutture turistiche ricettive tra le categorie prioritarie nella campagna vaccinale anti Covid-19”, prosegue la presidente.
“A ciò si aggiungano gli strumenti di sostegno alle imprese o per molte sarà difficile superare un anno come quello che si è appena concluso. Oltre a ristori adeguati, occorre prorogare al 2022 la moratoria per mutui, finanziamenti e leasing, abolire la TARI e l’IMU, riconoscere un credito d’imposta pari al 50% del fatturato perso nel 2020 rispetto al 2019; a tutela dell’occupazione prevedere una decontribuzione per autonomi e nuove assunzioni; mettere in pista quegli strumenti che accelerino il rilancio come il super bonus 110% anche per le strutture turistico-ricettive e, per far ripartire le prenotazioni, viste le risorse rimaste non impegnate, prevedere un nuovo bonus vacanza, richiedibile nel 2021 anche da parte di chi ne ha già usufruito nel 2020”.
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