Grande ripresa per il turismo in Italia, grazie soprattutto a un agosto con il “tutto esaurito” in molte località del Paese. Un risultato ottenuto soprattutto con i turisti italiani: i pernottamenti nel trimestre estivo sono cresciuti del 19,6% rispetto al 2020, arrivando a 105 milioni complessivi. In aumento anche le presenze degli stranieri, prevalentemente europei, che hanno visto un incremento del 25% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In totale si stimano 35 milioni di pernottamenti di stranieri, arrivati soprattutto da Germania, Francia, Olanda, Svizzera, Belgio-Lussemburgo e Austria: ben al di sotto dei 100 milioni registrati nell’estate del 2019.
Questi alcuni dei dati emersi dall’indagine realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, di cui fa parte Assocamping, che ha visto coinvolte 2.085 imprese ricettive italiane: 42,2% strutture alberghiere e 57,8% della ricettività complementare (27,9% nel Nord Ovest, 21,2% nel Nord Est, 28,8% nel Centro e 22,2% nel Sud e Isole). Di questo campione il 29,4% erano situate in città o centri d’arte, il 20,5% in località marine, il 17,2 per cento in zone rurali e in collina e il 14,1% in località montane. La percentuale rimanente era ripartita tra laghi, località termali e altre zone non specificate.
Secondo l’indagine, nel trimestre estivo i pernottamenti in Italia sono cresciuti complessivamente del 21%, per un totale di oltre 140 milioni, ma rimangono ancora indietro rispetto ai livelli pre-Covid (-34% in confronto con l’estate 2019). A fare la differenza è la “quasi” totale assenza della presenza extraeuropea (quasi 18 milioni nel 2019), a cui si sono aggiunti i risultati al di sotto delle aspettative registrati dalle imprese ricettive nel mese di giugno e nei primi giorni di luglio. Sempre le stime indicano una crescita delle presenze del 21,9% nel comparto alberghiero e del 19,9% nell’extralberghiero, che comprende anche i campeggi.
Le località marine e montane, che nell’estate 2020 avevano segnato un discreto recupero, nel trimestre appena concluso hanno valori di crescita più contenuti (rispettivamente 19% e 13,1 per cento). Un incremento più importante si registra nelle località dei laghi (+29%), in quelle termali (27,4%) e nelle città d’arte (25,4 per cento).
In base all’indagine, il 46 per cento delle strutture campione ha segnalato per settembre un flusso di prenotazioni sempre più consistente, che dovrebbe contribuire a migliorare i tassi di occupazione, rispetto ai dati dello scorso anno. Le previsioni sull’ultimo periodo del 2021, invece, confermano la situazione di incertezza in cui operano le imprese del settore: il 48% del campione non ha elementi sufficienti per poter formulare delle ipotesi sui comportamenti della domanda turistica. Solo il 18,4% ha segnalato un trend di aumento dei flussi, mentre il 10% è convinto di dover registrare ancora valori di flessione.
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