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Campeggio stanziale e Covid, la BVCD delusa dal tribunale regionale del Baden-Württemberg

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In Germania è polemica sul campeggio a lungo termine, quello stanziale. Durante il lockdown, nella regione del Baden-Württemberg questo tipo di soggiorno era proibito, tanto da spingere L’Associazione federale dell’industria del campeggio (BVCD) a promuovere una richiesta urgente al Tribunale Amministrativo Regionale per far riaprire i campeggi.

L’istanza è stata presentata il primo aprile scorso, ma il tribunale ha deciso di prendere tempo e ha risposto solo dopo la pubblicazione del decreto del 13 maggio scorso con le nuove norme e limitazioni legate alla pandemia. E la risposta non è stata quella che la BVCD si aspettava. In sostanza, l’organo giudiziario ha ritenuto che con il nuovo decreto la situazione fosse superata, perché i pernottamenti turistici (compresi quelli dei campeggiatori stanziali) sono, secondo la normativa vigente, consentiti a determinate condizioni. Il tribunale non ha quindi nemmeno risposto all’istanza urgente.

Siamo delusi e allo stesso tempo scioccati dalla risposta del tribunale,” ha detto Kurt Bonath, presidente di BVCD nel Baden-Württemberg. “Se dovessimo affrontare un nuovo blocco, questa mancata risoluzione costituirebbe di nuovo un problema“.

Secondo l’associazione tedesca, il divieto di campeggio a lungo termine in caso di lockdown non sarebbe una misura proporzionata per contenere il tasso di infezione. Questo tipo di campeggio non è da equiparare a un soggiorno turistico. Il campeggio stanziale, come suggerisce il nome, si riferisce ai campeggiatori che affittano posti in modo permanente. Queste roulotte e case mobili sono per lo più seconde case autosufficienti, registrate e, a differenza dei camper, non vengono svuotate dopo una breve vacanza itinerante.

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