Coccolare gli ospiti e rendere il loro soggiorno indimenticabile. È questa la missione in cui crede Renzo Pozzo, pioniere del campeggio italiano e proprietario del Camping Village Pino Mare di Lignano Sabbiadoro (provincia di Udine). Un autentico regno, a due passi da una delle spiagge più famose del Friuli–Venezia Giulia, dotato di ogni comfort: 16 ettari di verde, con 300 mobile home e 355 piazzole attrezzate prenotabili online.
L’avventura del Camping Village Pino Mare inizia negli anni Sessanta, in pieno boom economico, e da quel momento vive un progresso inarrestabile. Passo dopo passo, Renzo Pozzo lo ha fatto crescere fino a farlo diventare un’importante realtà del turismo open-air, riconosciuta sia in Italia sia all’estero, capace di accogliere 32mila ospiti ogni anno.
Camping Business – Come è nato questo campeggio?
Renzo Pozzo – Qui a Lignano c’erano molte zone ancora selvagge, addirittura piene di vipere. Nel 1960 abbiamo chiesto la concessione demaniale per la spiaggia e l’abbiamo ottenuta per 50 anni. Nel 2010 l’abbiamo rinnovata per altri 20 anni, nell’osservanza delle leggi vigenti. Nell’ambito di questa concessione demaniale, alcuni tratti appartenevano al campeggio, che invece era già di nostra proprietà. Pino Mare è nato nel 1962/63, con mezzi alquanto rudimentali. Da allora in avanti, abbiamo sempre cercato di aggiungere qualcosa e di migliorare. Cominciammo infatti con l’inserire dei capanni per le piazzole, proseguimmo nel tempo con le casette e infine decidemmo di ampliare l’estensione del campeggio per trasformarlo a misura del turista moderno. Abbiamo vissuto il periodo del boom economico, quando arrivò la Fiat 600 e cambiò le abitudini di tutti. Oggi abbiamo raggiunto un livello che consideriamo abbastanza confortevole per il turista europeo in generale, ma cerchiamo sempre di fare il meglio per tenere alta la qualità del servizio, che consideriamo l’unica arma vincente in qualsiasi attività turistica, in particolare nel campeggio. Un luogo che è un vero e proprio paese, con supermercati, ristoranti, bar, luoghi di aggregazione e persino un sindaco. Cioè il sottoscritto.
Camping Business – Siete riusciti a fare in modo che, guardando dal mare, il vostro campeggio fosse nascosto dalla foresta: avete tenuto conto dell’integrazione con l’ambiente sin dall’inizio?
Renzo Pozzo – Questo era un bosco e tale è rimasto, anche con le sue dune naturali. Abbiamo sempre mantenuto l’integrità dell’ambiente originale. Abbiamo solo piantato delle palme, che non sono autoctone, ma piacciono ai turisti. A parte l’inserimento di questi elementi, abbiamo cercato di rispettare sempre l’ambiente, trasformandolo con la massima delicatezza. Ho imparato viaggiando in vari paesi esotici, come le Maldive o le Seychelles, ad adeguare gradualmente il nostro campeggio agli standard europei e soprattutto americani. Una scelta che, nel tempo, ha pagato. Adesso anche da noi si respira un’atmosfera di alto livello, con numerosi elementi di arredo etnico e tanta cura nel dettaglio.
Camping Business – Avete lasciato tanta metratura, e dunque grande comfort, alle piazzole e ai giardini delle maxi-caravan. Una scelta impegnativa, dal momento che potevate avere più piazzole e più maxi, riducendone gli spazi verdi: perché?
Renzo Pozzo – Innanzitutto, la distribuzione tra maxi e piazzole si è rivelata vincente. Durante la pandemia, per esempio, le maxi-caravan sono calate, ma le piazzole hanno tenuto molto bene e la stagione è passata senza troppi contraccolpi. Per quanto riguarda gli spazi, se fosse possibile, io li ingrandirei ulteriormente. La privacy, infatti, è importante per tutti, soprattutto in vacanza. Quando viene da noi, una famiglia può stare in un ampio giardino privato con i figli o i propri animali, dopo una giornata al mare o in piscina. Purtroppo, però, anche per il nostro campeggio ci sono dei limiti, non solo fisici ma anche di natura burocratica. In Italia, infatti, abbiamo ancora grandi difficoltà a far ingranare del tutto la macchina del turismo.
Camping Business – Come mai avete scelto di avere i ristoranti e i supermercati di proprietà?
Renzo Pozzo – Come detto in precedenza, la qualità del servizio è la chiave vincente di un campeggio. Non basta avere il mare più bello se non si riesce a eccellere anche nel servizio al cliente. È il sorriso che conta: oltre alla qualità del cibo, la cordialità del personale, quando serve un semplice caffè o svolge un servizio di reception, fa sempre la differenza.
Camping Business – Qual è una delle vostre specifiche best practice, la chiave del vostro successo?
Renzo Pozzo – Sicuramente il rapporto con i nostri dipendenti. Tutto il personale, nel nostro campeggio, partecipa con entusiasmo al lavoro e a qualsiasi attività, mettendo sempre il cuore nelle relazioni con la clientela e con i colleghi. E poi il nostro è il campeggio dei fiori. Niente più dei fiori dà la gioia dell’accoglienza al turista, che arriva da noi per riposare, per divertirsi, ma soprattutto per evadere dalla routine quotidiana, come se si ritrovasse in un mondo da favola. I colori vivaci fanno parte dell’accoglienza e anche quest’anno abbiamo comprato e piantato circa 20mila tra piante e fiori per i nostri ospiti.
Camping Business – C’è un rimpianto per qualcosa che non è riuscito a realizzare nella sua struttura?
Renzo Pozzo – Il rapporto con l’Italia (ride, ndr). Certamente avrei voluto più sostegno al settore da parte delle istituzioni, solo questo.
Camping Business – Quali sono, dunque, i problemi attuali del settore campeggio?
Renzo Pozzo – Il turismo all’aria aperta, in realtà, è sicuramente una soluzione vincente e in Italia la maggior parte dei camping è di buon livello e ben organizzata. Io stesso sto cercando di acquisire qualche struttura, ma senza successo: segno che il settore è in buona salute.
Camping Business – La vostra zona piscina rimane aperta anche di sera?
Renzo Pozzo – Non solo rimane libero l’accesso intorno alla piscina, ma i clienti in alta stagione possono fare anche il bagno. Un investimento per noi impegnativo, perché dobbiamo mantenere in servizio soprattutto il personale di ristorazione, sicurezza e assistenza, ma che, come detto in precedenza, fa parte di quei dettagli che creano l’atmosfera giusta e alzano il livello di servizio, per il quale il cliente decide di tornare. Abbiamo, inoltre, tre piscine riscaldate, che è possibile prenotare per uso personale.
Camping Business – Sappiamo che lei ha contribuito molto alla progettazione delle vostre case mobili. Ci descrive qualche dettaglio?
Renzo Pozzo – Le nostre mobile home, innanzitutto, non sono coibentate con polistirolo ma con il sughero, un materiale sostenibile e che assicura anche un ottimo grado di insonorizzazione. Inoltre, come per i giardini, anche per gli ambienti abbiamo voluto metrature più generose della media, sempre con l’obiettivo di offrire un soggiorno piacevole, curato in ogni dettaglio. Le case sono dotate di tre televisori, uno in ogni stanza, e tre condizionatori, per soddisfare le esigenze di tutti gli abitanti.
Marco Walter – Ecocamping