L’olandese Campingnavigator opera da anni sul mercato europeo del turismo con l’obiettivo di avvicinare i turisti olandesi alle strutture ricettive degli altri paesi. L’Italia è un mercato particolarmente importante, e per scoprire come è stata affrontata la difficile stagione 2020 e quali sono le prospettive per il futuro, abbiamo parlato con Peter Doornekamp, General Manager della società.
Camping Business: Che cos’è Campingnavigator e come si posiziona sul mercato olandese ed europeo?
Peter Doornekamp: Noi di Campingnavigator amiamo definirci gli esperti di mercato olandesi nel settore dei campeggi. Quindi AMIAMO il campeggio e soprattutto promuoviamo campeggi in tutta Europa con un punto di vista culturale olandese. E questo non solo quando si parla di marketing offline e online, ma anche su ogni aspetto in cui i nostri servizi e la nostra rete possono aiutare un campeggio a migliorarsi. Che sia piccolo o molto grande, a conduzione familiare o di gruppo, ci piace entrare in contatto e aiutare a raggiungere la migliore comunicazione e promozione possibile nel mercato olandese.
Camping Business: Qual è l’importanza dell’Italia nella vostra attività?
Peter Doornekamp: Ho iniziato la mia ‘carriera’ nel settore del campeggio proprio in Italia, come animatore al Camping Spina, in provincia di Ferrara. Da lì mi sono innamorato del paese ed è nato un forte legame. Anche se lavoriamo con e per i campeggi di tutta Europa, ovviamente. Il mercato italiano è importante perché molti olandesi amano questo paese e soprattutto le persone che lo abitano. È quindi un interesse corrisposto. Per i campeggi, perché un ospite olandese è un ospite ben accetto, in generale, disposto a percorrere lunghe distanze per arrivare e quindi disposto a spendere anche un po’ di più per il campeggio stesso. E per i campeggiatori, perché molti di loro cercano quell’atmosfera che un ospite olandese sa apprezzare. Per gli olandesi l’Italia è tra i più importanti paesi di villeggiatura del sud Europa.
Camping Business: Che tipo di servizi offrite alle strutture che decidono di collaborare con voi? E quali sono invece i servizi che offrite ai campeggiatori?
Peter Doornekamp: Campingnavigator ha una lunga storia come canale promozionale per i campeggi. Abbiamo iniziato come Kosmos Campingwijzer nel 1983, una delle più importanti guide di campeggio nei Paesi Bassi. Col tempo ci siamo trasformati per offrire servizi promozionali completi, sia online (guide scaricabili, newsletter elettroniche, presentazioni web, campagne sui social media) che offline (fiere specializzate, Ontdek Magazine). Questo ha portato a un’ampia gamma di prodotti per i campeggi piccoli e medi e a un livello di servizio più personalizzato per i campeggi più grandi, con gruppi di marketing e promozione nazionale e regionale. Ritengo che siamo molto forti nei campeggi appena al di sotto del livello dei gruppi più sviluppati con dipartimenti di marketing interni. In molti casi queste piccole strutture vengono ancora oggi visitate di persona dai nostri consulenti.
Dall’altra parte, abbiamo un gruppo molto vasto di clienti che necessitano di un livello diverso di servizi: pianificazione media completa, grandi campagne di comunicazione basate su CPC/CPS e strutturate tramite Google Analytics, con un’evidente esigenza di competenze di marketing di livello superiore. A queste strutture forniamo analisi statistiche, creazione di contenuti e traduzioni. Quindi, da un lato offriamo la realizzazione di contenuti e all’altro le modalità per distribuire quel contenuto. SEMPRE da un punto di vista olandese. Perché questo fa VERAMENTE la differenza. Per quanto riguarda i campeggiatori, offriamo loro informazioni sui campeggi più belli e divertenti di tutta Europa. E questo lo sappiamo fare bene. Con il tempo abbiamo fornito in particolare ai campeggiatori olandesi così tante informazioni – attraverso le nostre guide, il nostro sito web e le nostre riviste – che abbiamo ottenuto un ottimo posizionamento SEO nei motori di ricerca. Questo ci aiuta ancora di più a promuovere gli 8.000 campeggi presenti nel nostro database.
Camping Business: Questa è stata un’estate insolita. Come sono cambiate le abitudini dei campeggiatori?
Peter Doornekamp: All’inizio c’era molta ansia ovunque. Potremo andare in vacanza in campeggio? Sarà sicuro? Dove andiamo? All’inizio della stagione, in Campingnavigator abbiamo fatto una ricerca tra 25.000 campeggiatori olandesi presenti nel nostro database ei risultati sono stati molto chiari: appena possibile, i campeggiatori erano pronti per tornare in campeggio. In generale, sono rimasti molto di più nel paese di origine, non solo nei Paesi Bassi, ma in tutta Europa. Per partire, bisognava consultare in anticipo l’apposita app del Ministero degli Affari Esteri, che indicava il “colore” e quindi i rischi legati alla visita in un paese straniero. Questi codici tendevano a cambiare molto, anche tra i paesi. Quindi non era una situazione molto bella.
Inoltre, le persone si sono assicurate di avere una piazzola effettuando prenotazioni online, molto più di prima. In alcuni casi chi ha viaggiato nei Paesi Bassi o all’estero nei paesi vicini, come la Germania, NON È STATO IN GRADO DI TROVARE UNA PIAZZOLA PERCHÉ ERA TUTTO PIENO. Mi aspetto quindi che l’abitudine di viaggiare senza prenotazione diminuisca ancora di più l’anno prossimo. Soprattutto quando sarà di nuovo possibile viaggiare all’estero. Allo stesso tempo, si è vista l’importanza crescente dei servizi igienici privati. Preferibilmente proprio accanto alla piazzola. Molti campeggi olandesi hanno investito all’ultimo minuto in tali strutture. E lo stanno facendo ancora.
Camping Business: In quali paesi il campeggio ha sofferto di più?
Peter Doornekamp: Dipende. In generale, direi che i paesi con un mercato interno più piccolo abbiano avuto più problemi rispetto ai paesi che potevano contare sui propri abitanti come alternativa agli stranieri. Un esempio lampante è la Croazia, che è stata un paradiso turistico per molte nazionalità, ma che ha una clientela interna numericamente contenuta. Questo li ha messi in difficoltà. Comunque, nei vari paesi la situazione è stata diversa da campeggio a campeggio, a seconda della regione, della struttura e delle caratteristiche del campeggio.
Un campeggio abituato a lavorare molto con ospiti (di ritorno) del proprio paese ha probabilmente sofferto meno dei resort che dipendevano in gran parte da visitatori provenienti da più lontano. Per restare in Italia: Venezia e la regione del Garda hanno sofferto molto rispetto alle regioni meno dipendenti dal numero di ospiti olandesi e tedeschi a cui sono abituati. L’ho visto con i miei occhi, viaggiando con la mia famiglia da Bergamo (dove tengo la mia roulotte sul Lago di Endine) al Lago di Levico, fino a Cavallino. In tutti i campeggi mancava un gran numero di clienti abituali. Anche perché l’Italia è stata il primo Paese colpito dal virus, soprattutto nella zona di Bergamo e sulle Dolomiti. Quando sono andato lì, molti mi hanno chiesto se fossi pazzo. Ma volevo vedere e testimoniare che era vero il contrario: tutto sembrava più sicuro, con un rispetto delle distanze maggiore che in Olanda, dove tutti i campeggi erano PIENI.
In generale, i paesi del sud dell’Europa hanno sofferto maggiormente il virus. Poiché la maggior parte delle persone del nord ha deciso di non allontanarsi, i campeggi di quelle zone hanno visto una crescita notevole. Hanno perso la prima bassa stagione, ma questo è stato ben compensato in estate e a fine settembre. Fortunatamente per Venezia e il Garda, l’ultima parte della stagione ha visto un miglioramento.
Camping Business: In termini di risultati, come sono andate le cose negli ultimi mesi?
Peter Doornekamp: Beh, posso dire di essere un uomo fortunato. Campingnavigator ha una stagionalità diversa rispetto a quella dei campeggi. Quindi, terminate le attività promozionali per quest’anno (guide, riviste, fiere), abbiamo continuato a concentrarci sulle campagne, senza però spingere sulla promozione in un momento in cui non sarebbe stato assolutamente corretto…
Quindi, abbiamo deciso di informare i nostri clienti che avremmo rimandato qualsiasi azione promozionale più avanti nel corso della stagione, quando ce ne sarebbe stato più bisogno. Così abbiamo fatto. Quando è stato chiaro che la stagione poteva iniziare, siamo ripartiti con le campagne di posta elettronica e tutto il resto. Fortunatamente la maggior parte dei campeggi si è resa conto che dobbiamo continuare a fare promozione anche per gli anni a venire. Quindi, il nostro ruolo di esperti del mercato olandese è ancora molto apprezzato. E questo fortunatamente si riflette abbastanza sui conti. Ovviamente anche noi abbiamo registrato un calo, proprio come tutti gli altri negli ultimi mesi. Ma il punto di partenza è buono, e l’anno prossimo ci saranno ancora i campeggi per accogliere nuovamente gli ospiti.
Camping Business: Pensa che i campeggi abbiano reagito adeguatamente all’emergenza sanitaria?
Peter Doornekamp: Penso che tutti abbiano cercato di reagire il più possibile alla situazione in corso. Sapevamo molto poco e c’era molta paura. I paesi hanno preso misure diverse. L’Italia ha utilizzato il blocco più duro che ho visto in Europa, insieme agli spagnoli. In quelle circostanze, penso che il settore si sia tutto mosso molto bene. Schermi di protezione, sanificante ovunque, un’attenta gestione dei percorsi pedonali nei negozi del campeggio, nei servizi sanitari e nelle reception. Penso che quest’anno i campeggi si siano dimostrati UNO DEI MODI PIÙ SICURI E SALUTARI PER GODERE LE VACANZE. Lo considero un grande vantaggio che avremo negli anni futuri.
Camping Business: In questa situazione, come è cambiato il vostro modo di lavorare?
Peter Doornekamp: Nei Paesi Bassi viene consigliato di NON ritrovarsi in ufficio quando lo si può evitare. Quindi non lo facciamo. Abbiamo un bellissimo piccolo ufficio ad Amsterdam con la migliore vista sulla città che ci sia, ma ora lavoriamo online da casa. Ci siamo organizzati con task list online, videochiamate con clienti, fornitori e colleghi. Torneremo in ufficio quando necessario, ma devo dire che mi piace così. Abbiamo scoperto di non avere bisogno di un tempio greco per svolgere correttamente il nostro lavoro!
Camping Business: Che cosa pensa si debba fare per spingere il turista olandese a tornare in vacanza all’estero?
Peter Doornekamp: Oh, gli olandesi SONO NATI PER ANDARSENE IN GIRO PER IL MONDO, non c’è da preoccuparsi per questo. AMIAMO lasciare il nostro piccolo e piatto paese quando possiamo, e non ci crederete, ma anche noi AMIAMO tornare. Non appena svaniranno i rischi di andare all’estero, torneranno. L’importante è ricorrere a una comunicazione adeguata, senza esagerare nell’enfatizzare l’intera questione della sicurezza. È un argomento importante, ma NON un elemento decisivo per la scelta. La mia idea è sempre la stessa: devi coinvolgere il potenziale cliente nella tua storia. Non c’è altro modo per avvicinarsi e rimanere vicini. Contenuto, contenuto, contenuto. Il mio argomento preferito. SII trasparente, APPARI autentico, RIMANI vicino. Ecco perché l’aspetto culturale è l’input principale per qualsiasi contenuto. Perché è fondamentale per agire su questi tre aspetti.
Camping Business: Che cosa ti aspetti per il prossimo anno?
Peter Doornekamp: Oh, se solo avessi una sfera di cristallo… Se c’è UNA cosa che abbiamo imparato da questo virus, è che ci siamo fatti trovare pronti per l’imprevisto. Ogni volta è una sorpresa. Molto dipenderà da eventuali vaccini e da quello che promettono… Però confido nell’ingegno e nella creatività dell’umanità per superare queste difficoltà. Penso che potremo vedere una ripresa dei viaggi internazionali, senza tornare però ai livelli a cui eravamo abituati. Per questo ci vorrà un po’ di tempo. La fiducia si perde in un attimo e si riconquista lentamente. Ma comunque penso che l’anno prossimo vedremo una ripresa.
La stagione delle prenotazioni, a mio avviso, è ritardata di circa 2-3 mesi. Penso che solo a Natale vedremo partire le prime prenotazioni, e mi aspetto che nel periodo marzo-aprile-maggio ci sarà invece una massiccia richiesta di prenotazioni last minute. In questa fase, suggerisco a tutti di prepararsi bene. Aggiornate il sito web. Curate le traduzioni. Impostate le offerte insieme a noi. E tenete da parte il grosso del budget destinato alle campagne promozionali per quel periodo. Sono abbastanza fiducioso che la prossima stagione di campeggio mostrerà già GRANDI SEGNALI di recupero. Sia dal virus sia negli affari!
Emanuela Padoan – Glamping Canonici di San Marco