L’Osservatorio Confturismo-Confcommercio sulla Fiducia dei viaggiatori italiani ha reso noti i primi dati relativi all’attuale stagione turistica. Curata da SWG, l’indagine è stata realizzata fra il 20 e il 25 di agosto su un campione di mille persone. Il primo numero che balza all’occhio è che circa il 18 per cento degli italiani che normalmente si reca in vacanza tra giugno e settembre quest’anno ha rinunciato. Si tratta di circa 4,5 milioni di persone su un totale di 25 milioni. I numeri dicono quindi che i livelli per Covid sono ancora molto lontani, ma la ripresa del turismo è cominciata.
Il 71% di chi si è recato in vacanza lo ha fatto per almeno cinque notti, il 18% si è concesso soggiorni più brevi, sempre con pernottamento e il 5% si è limitato ad escursioni giornaliere. Il restante 6% ha puntato su settembre, pur non avendo la certezza di partire.
La destagionalizzazione rimane una chimera
A causa del periodo utile più breve, gli sforzi compiuti dal settore per destagionalizzare i flussi sono stati vani: il 51% delle partenze si è infatti concentrato tra la seconda metà di luglio e agosto, mentre giugno è stato scelto solo dall’8% e la prima metà di luglio dal 10%. Settembre, se il dato sarà confermato da partenze reali, si dovrebbe attestare intorno al 12% del totale. Le mete balneari sono sempre le preferite (64%), seguite molto da lontano montagna (18%) e città d’arte (9%).
Qualche segnale negativo arriva dal punto di vista economico. Da una parte il costo della vacanza viene giudicato esplicitamente come elemento critico di quest’estate dal 2% degli intervistati, che dichiara di avere speso più di quanto intendeva. Molti gli Italiani che rispondono di avere dedicato quest’anno alle vacanze un budget inferiore rispetto al passato: il 14% rispetto al 2020 e addirittura il 30% rispetto al 2019.
Mancano ancora gli stranieri
Timidi segnali positivi per i viaggi all’estero: le destinazioni d’oltralpe sono state scelte dal 14% degli intervistati, che si sono orientati quasi esclusivamente su Grecia, Spagna e Francia. Il successo italiano di quest’estate è invece, senza dubbio, la Puglia. In questo quadro continuano a mancare i grandi flussi di origine estera. Al netto di fenomeni di prossimità e di un contenuto segnale positivo dato dagli europei, i viaggiatori intercontinentali sono stati praticamente assenti.
La nota più positiva che arriva dall’Osservatorio Confturismo-Confcommercio riguarda l’indice di fiducia del viaggiatore, che per il terzo mese consecutivo rimane stabile e su un livello non troppo lontano da quello del 2019: solo quattro punti in meno rispetto al massimo storico registrato negli ultimi anni e sette punti in più nei confronti di agosto 2020.
Con il mese di giugno parte finalmente la stagione turistica “open air” italiana 2020