In evidenza News

Dalla terza edizione dell’Osservatorio del Turismo Outdoor 2020 emerge la voglia di vacanza degli italiani

single-image

L’Osservatorio del Turismo Outdoor 2020, arrivato alla sua terza edizione e realizzato da Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli, fotografa con precisione il segmento dell’ospitalità “open air”. L’indagine si basa su una ricerca quantitativa realizzata intervistando 2.053 individui a cui si sono affiancati focus group con 12 operatori e opinion leader del settore e altrettanti turisti outdoor. Questo comparto sembra rispondere bene, più di ogni altro, alle esigenze del viaggiatore nel periodo post-emergenziale della pandemia, dato che permette di rispettare più facilmente le vigenti norme di sicurezza.

Secondo le stime elaborate dall’Istituto Piepoli, il fatturato del turismo all’aria aperta nel 2019 si è attestato intorno a otto miliardi e mezzo di euro (di cui 5,2 per servizi ricettivi e 3,3 per servizi di ristorazione), con una quota di viaggi in Italia che vale il 25% del totale. Infatti, dei quasi ottanta milioni di spostamenti effettuati dagli italiani nel nostro paese e all’estero (Istat, febbraio 2020), venti milioni sono stati outdoor. In totale, si parla di circa 92 milioni di pernottamenti, pari al 23% del totale.

Le mete preferite (Puglia 13%, Toscana 11% e Sicilia 10%) vengono raggiunte in otto casi su dieci nel periodo estivo, e per il 69 per cento sono località di mare. I dati dicono anche che gli appassionati di montagna sono il 16 per cento, seguiti da un 12 per cento di pubblico che preferisce invece città e località d’arte. La vacanza è prevalentemente fatta in coppia (53%) o con tutta la famiglia (34%).

I numeri di Istat indicano che, solo nel periodo marzo-maggio, l’emergenza Covid-19 ha bruciato una quota pari al 18,5% delle presenze dell’intero anno turistico. Il 41 per cento degli intervistati da Istituto Piepoli conferma che l’emergenza sanitaria non ha però modificato i loro programmi, mentre il 16% ha dovuto annullare le vacanze a febbraio-marzo e il 39% ha cancellato i viaggi programmati ad aprile-maggio. Il 3% ha disdetto il periodo estivo.

Il 69% degli italiani interpellati dichiara comunque l’intenzione di prendersi una pausa nei prossimi 12 mesi e, sebbene la quota sia di 14 punti percentuali in meno rispetto a un’analoga rilevazione svolta un anno fa, si osserva un forte desiderio di ritorno alla normalità, di cui le vacanze sono parte importante. Tra l’altro, la propensione aumenta decisamente tra quanti hanno fatto un soggiorno outdoor in villaggio e camping o un viaggio “on the road” nell’ultimo anno (80%). Tra tutti gli intervistati, quasi la metà (49%) aspira a un’esperienza all’aria aperta. Di questi il 14 per cento fa normalmente vacanze di tipo diverso.

In questa prima metà del 2020 siamo atterrati su un nuovo pianeta: cambia il modo in cui mangiamo, ci teniamo in contatto, viaggiamo,” ha detto Livio Gigliuto, Vicepresidente di Istituto Piepoli. “Non cambia però il nostro bisogno di alimentarci, di socializzare, di andare in vacanza. Il turismo open air, da quanto emerge dalle nostre indagini, è la risposta che già c’era a un bisogno che ora sappiamo di avere: quello di ‘uscire a riveder le stelle’ dopo mesi di chiusura forzata, di vivere esperienze sicure e sostenibili. Studiare il turismo outdoor significa oggi gettare un occhio sul futuro del concetto di vacanza, più ‘stanziale’ e più sicuro”.

Fin dalla sua prima edizione, nel 2018, il nostro Osservatorio del Turismo Outdoor si è rivelato uno strumento utile per monitorare un comparto che negli ultimi anni in Italia ha registrato costanti trend di crescita, intercettando prevalentemente un pubblico estero,” ha dichiarato Luca Belenghi, Direttore Generale di Human Company (nella foto di apertura). “Questa nuova edizione arriva in un momento di grande difficoltà e incertezza per l’industria del turismo e propone il settore dell’outdoor come la modalità di vacanza più adeguata al rilancio del turismo domestico. Dalla nostra indagine risulta che la vacanza è ormai tra i beni di prima necessità. Quali leader del settore, noi di Human Company siamo pronti a vivere questa strana stagione estiva con ottimismo, ma con i piedi piantati per terra: le nostre strutture – dai camping in town ai village – stanno aprendo progressivamente, pronte a offrire soggiorni in tutta sicurezza, grazie anche a un importante processo di digitalizzazione”.

You may also like