Il punto interrogativo più grande di questa estate è il turismo straniero, che ha un’importanza fondamentale per molte strutture ricettive. Nel corso del 2020 segnato dalla pandemia gli arrivi sono crollati, mentre per la stagione in corso molte delle speranze sono affidate all’EU Digital COVID Certificate (conosciuto soprattutto come Green Pass). Quando però si cerca di quantificare numericamente l’apporto del turismo straniero l’incertezza regna sovrana.
A questa domanda cerca di dare risposta una ricerca realizzata da Demoskopika per conto del Comune di Siena, tra il 12 e il 17 maggio scorsi, che ha coinvolto un campione di 1.511 cittadini maggiorenni residenti in Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti. Secondo i dati raccolti, oltre la metà degli stranieri (55,4%) ha deciso di andare in vacanza nei prossimi mesi, e il 5 per cento avrebbe scelto l’Italia. Il 16,8 per cento di loro ha già prenotato. Ciò si tradurrebbe, per il sistema ricettivo alberghiero ed extra-alberghiero del Belpaese, in 7,2 milioni di arrivi e 25,1 milioni di presenze per l’estate del 2021, con un incremento rispettivamente pari al 29,2 per cento e al 15,3 per cento rispetto al periodo giugno-settembre del 2020.
Circa la metà del campione intervistato opta per il mare (48,4%) o per mete esotiche (3,9%). Bene anche la montagna (15,1%), le “città d’arte, cultura e borghi” (12,3%) e la tipologia “campagna, agriturismo” (8%). Le regioni più gettonate per l’estate 2021 sono Trentino-Alto Adige, Toscana, Sicilia, Puglia e Lombardia.
“Le nostre stime sull’incoming in Italia,” dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika, “confermano la tendenza in crescita per l’estate, già rilevata nei giorni scorsi sulla domanda interna, anche per i turisti stranieri, sia per quanto riguarda gli arrivi che le presenze. L’orientamento emerso dai mercati analizzati (Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna e Stati Uniti), che, è bene precisare, rappresentano quasi la metà degli arrivi stranieri nel Belpaese, sembra piuttosto chiaro. Si guarda all’Italia con rinnovato interesse quale meta turistica, ma, al tempo stesso, si pretende che le scelte di consumo turistico siano accompagnate da una maggiore chiarezza dei protocolli di sicurezza, non ultima anche la decisione di estendere, ad esempio, il green pass anche fuori dal perimetro europeo ad altri paesi ritenuti ‘sicuri’ sotto il profilo del controllo pandemico. Infine, sarebbe proficuo promuovere gli Stati generali del turismo italiano per il prossimo mese di ottobre con l’obiettivo di varare, in condivisione con i portatori d’interesse del comparto, una programmazione più consapevole e incisiva per il prossimo biennio”.
L’identikit del turista straniero post Covid-19 è quello di una persona desiderosa di mare, verde e cultura, ma in piena sicurezza, che opta per una vacanza preferibilmente di una settimana, in coppia o in famiglia. I turisti sono quasi divisi a metà sulle modalità di pernottamento durante le vacanze nel Belpaese. Se da un lato il 58 per cento è orientato sull’offerta ricettiva alberghiera (44%) o extra-alberghiera (14%), dall’altro il rimanente 42 per cento ha indicato soluzioni “fai da te” o meno tradizionali, quali una “casa presa in affitto” (19,3%), una “casa di proprietà della famiglia” (9,2%) o l’essere “ospite da parenti e amici” (7,3%).
Quasi 6 turisti stranieri su 10, concentreranno la loro villeggiatura nei mesi di luglio (25,7%) e agosto (32,7%), con una quota significativa di persone che hanno indicato i giorni di settembre (19,9%) e di giugno (12,3%). Distanziamento sociale e green pass le due “parole d’ordine”: il 22,3 per cento ritiene sia fondamentale “vigilare sull’osservazione delle norme di distanziamento sociale e sull’uso delle mascherine” mentre il 17,7 per cento punta sul pass vaccinale per spostarsi in piena libertà e sicurezza durante la permanenza in Italia. A seguire si ritiene indispensabile “regolare l’afflusso di turisti per evitare assembramenti” (14,3%), garantire “l’osservanza del distanziamento sociale durante la fruizione dell’offerta culturale” (13,7%), organizzare adeguatamente “il distanziamento sociale e una corretta sanificazione degli ambienti (12%) e, infine, “assicurare ai visitatori strutture sanitarie efficienti in grado di prestare soccorso in caso di bisogno” (8,2%).
Rossella Fasano – VPF