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ECDC, l’avanzata del virus non si ferma: nelle ultime tre settimane tutta l’Europa tende al rosso

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Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC, European Center for Desease Prevention and Control) fotografa l’andamento della diffusione del virus SARS-CoV-2, quello che causa il Covid-19. Quello che vogliamo mostrarvi è come è cambiata la situazione negli ultimi 21 giorni, ovvero dall’11 novembre al 2 dicembre 2021. Paesi, quali l’Italia, la Francia, la Spagna, che tre settimane fa avevano prevalentemente aree arancioni, ora sono “tinti” quasi completamente di rosso e le zone verdi, tranne qualche eccezione, sono scomparse. Questo significa che la situazione sta continuando a peggiorare.

In Italia la maggioranza (13 su 20) delle regioni è in rosso: Val d’Aosta, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria. Le rimanenti, ovvero sette, sono colorate di arancione e si tratta di Piemonte, Toscana, Umbria, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.

È ancora netto e importante il peggioramento della situazione in tutta l’Europa Centrale e Orientale, dove sono quasi scomparse le zone rosse per lasciare il passo a quelle rosso scuro. Nei Paesi Scandinavi non va tanto meglio: sono sparite le poche aree arancioni, mentre sono aumentate quelle rosso scuro.

La mappa che si vede sopra rappresenta graficamente un “indicatore combinato”, che non tiene conto di un singolo dato, ma che riunisce più informazioni per offrire a colpo d’occhio la situazione attuale. Ecco come viene effettuato il calcolo:

  • Zone verdi – Le zone indicate in verde sono quello in cui i casi di positività sono inferiori a 50 ogni centomila abitanti e la percentuale di positività nei test non supera il 4 per cento, oppure in cui il primo valore non va oltre i 75 casi, ma con un tasso inferiore all’1%.
  • Zone arancioni – Quelle in cui si rimane sotto i 50 casi ogni centomila abitanti, ma il tasso di positività è superiore al 4 per cento, oppure con casi compresi tra 50 e 75, ma con positività all’1%, oppure ancora con numero di casi compresi tra 75 e 100 e tasso inferiore al 4%.
  • Zone rosse – Tra 75 e 200 casi con tasso superiore al 4% o tra 200 e 500 casi ogni centomila abitanti.
  • Zone rosso scuro – Quelle dove si registrano oltre 500 casi ogni centomila abitanti.
  • Zone grigie – Quelle per le quali non sono disponibili sufficienti dati o il tasso è inferiore a 300 casi per 100.000 abitanti.

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