In questo periodo di grande attesa per le regole che saranno definite per consentire la riapertura delle strutture ricettive, Faita-Federcamping prosegue nella sua opera proattiva finalizzata a trovare le migliori soluzioni possibili. Lo scorso venerdì, il presidente Maurizio Vianello è intervenuto con un nuovo video, pubblicato nel gruppo Facebook dedicato all’emergenza Covid-19 e rivolto agli associati, per spiegare che è necessario avere pazienza e attendere ancora una decina di giorni, o al massimo un paio di settimane, prima che si possa sapere qualcosa di ufficiale. Nel frattempo, la federazione si sta muovendo con le autorità competenti per fare in modo che le esigenze della categoria non passino in secondo piano.
“Abbiamo definito una serie di linee guida relative alla gestione sanitaria nelle aziende e sono stati interessati ministeri competenti e autorità, oltre alla ‘task force’ guidata da Vittorio Colao, perché tutti conoscano le caratteristiche del plein air, dove gli ampi spazi possono essere un valore per tutti i turisti”, ha detto Vianello. “Queste linee guida sono state predisposte in maniera generale perché abbiamo voluto prudentemente aspettare le decisioni e le normative puntuali che ci permetteranno di gestire l’emergenza, senza vincolarci da subito con azioni che potrebbero diventare oneri molto pesanti per le aziende”.
Un lavoro fatto insieme ad altre organizzazioni
Il presidente ha spiegato che è meglio attendere di capire in che direzione muoversi perché sarà importante avere “la validazione di un ente superiore che ci permetta di tranquillizzare dal punto di vista delle responsabilità il gestore, l’imprenditore e l’azienda”. L’intenso lavoro di queste settimane è stato svolto in collaborazione con altre organizzazioni e utilizzato dalle Faita regionali per relazionarsi con le autorità sanitarie locali e con le Asl per poter avere almeno due piani di lavoro, quello regionale e quello nazionale.
“In particolare, abbiamo voluto evidenziare ai ministeri la necessità di ricordare che tra le attività turistiche vanno inserite obbligatoriamente le attività ricettive all’aria aperta,” ha detto Vianello. “Di questo abbiamo parlato anche con Federalberghi, che sostiene la nostra causa perché loro stessi si trovano in notevole difficoltà. I codici Ateco che riguardano i nostri campeggi, il 55.2 e il 55.3, non sono tra quelli che possono essere operativi in questo momento. Il timore, però, è che in una prima fase di riapertura le nostre strutture possano essere erroneamente considerate aziende in cui l’aggregazione delle persone può portare problemi dal punto di vista sanitario. Stiamo cercando di chiarire questi concetti e di smentire questa convinzione”.
È indispensabile attendere ancora qualche giorno
Vianello ritiene che sia necessario tenere per ora un atteggiamento di attesa e tranquillità perché a livello governativo le istanze di Faita-Federcamping sono già state prese in considerazione dal gruppo guidato da Colao, che ha il compito di identificare tutte le problematiche che riguardano la riapertura. A questa organizzazione è stata inviata una memoria in cui vengono evidenziate le specificità che caratterizzano il settore.
“Crediamo in una positiva accoglienza e pensiamo che entro un paio di settimane al più tardi dovremmo avere delle indicazioni,” ha proseguito Vianello. “In questo periodo abbiamo notato la volontà dei nostri associati di capire come agire per gestire l’azienda, ma anche tanta ansia nella ricerca di risposte e soluzioni. Stante l’incertezza che ancora esiste a livello governativo è però un’illusione poter definire in termini privatistici la soluzione del problema”.
Vianello ha precisato che anche il ministro del Turismo, Dario Franceschini, si sta attivando e che l’associazione ha avuto dei contatti con alcuni parlamentari membri della decima e sesta commissione che dovranno esaminare i provvedimenti di legge proposti dal Governo. In audizioni informali tramite videoconferenza, Faita-Federcamping avrà la possibilità di esporre le necessità del settore.
“Vi chiedo quindi di essere ancora pazienti e di non agitarvi nella ricerca di soluzioni estemporanee,” ha concluso Vianello, “ma di attendere fiduciosamente almeno ancora una decina di giorni per capire che tipo di destino il Governo ci riserverà”.
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