Arrivano le prime conferme di una stagione 2023 in crescita per il settore dell’open-air in Italia, una modalità di vacanza che piace sempre di più e si colloca al secondo posto, dietro gli hotel, nella classifica di gradimento dei visitatori. A oggi, in attesa di vedere l’andamento di settembre che promette di migliorare ulteriormente i risultati della stagione, i dati raccolti da FAITA-FederCamping attraverso le sue Associazioni regionali indicano un aumento del 3% per arrivi e presenze rispetto alla stagione 2022, ovvero 315 mila ospiti in più con un incremento di circa 1.950.000 presenze, con una ripartizione tra stranieri (55%) e italiani (45%) che si allinea alle percentuali dello scorso anno.
Questi dati portano gli arrivi totali (nazionali e stranieri) a 10.850.000 con 66.950.000 presenze (nel 2022, anno record per il settore, si erano registrati 10,5 milioni di arrivi e 65 milioni di presenze). La permanenza media degli ospiti è in leggera flessione rispetto al 2022, attestandosi a poco più di sei giorni per ospite, mentre il fatturato complessivo del comparto sale a poco meno di 6 miliardi di euro.
Bene il Nord, soffre la Sardegna
La crescita non è però uguale su tutto il territorio nazionale: bene il Nord-Est e il Nord-Ovest, che hanno visto in media un aumento del 4% (arrivi e presenze), e stabili le regioni del Centro, mentre dati in calo si sono registrati al Sud e nelle isole, particolarmente colpite dal clima sfavorevole nei mesi di giugno e luglio.
Analizzando in dettaglio i dati raccolti da FAITA, si nota che Piemonte e Lazio possono festeggiare una stagione pienamente positiva, entrambe con un +4 % arrivi e presenze. Sorride pure l’Emilia-Romagna con un aumento degli arrivi (+1%) e delle presenze (+3%). In leggera crescita (+1%) anche Trentino, Toscana e Puglia, mentre Lombardia, Valle d’Aosta, Marche, Abruzzo e Sicilia restano stazionarie rispetto al 2022 e la Liguria fa registrare un leggero calo rispetto allo scorso anno (restando comunque su livelli pre-pandemia).
La Sardegna è stata la regione in maggiore difficoltà. A pesare sull’andamento della stagione turistica quest’anno è stato soprattutto l’aumento dei costi di trasporto, in particolare dei traghetti, e l’estate 2023 sembra destinata a chiudersi con il segno negativo. I dati raccolti da FAITA parlano infatti di una forte perdita sia in termini di arrivi (-10%) che di presenze (-8%).
In crescita il turismo itinerante
Altri due dati interessanti emergono dall’analisi dell’associazione. Il primo è quello dell’alto tasso di fidelizzazione dei nuovi ospiti, in particolare italiani. Si tratta di viaggiatori che si sono avvicinati per la prima volta al mondo delle vacanze all’aria aperta nel periodo dell’immediato post-Covid, quando vigevano ancora molte restrizioni per viaggi e soggiorni.
L’esperienza positiva li ha convinti a tornare nei campeggi, premiando soprattutto le strutture che offrono alti standard qualitativi e i migliori servizi. L’altro dato riguarda invece la crescita della domanda di turismo itineranteche fa registrare un significativo +10% rispetto al 2022 tra camper e roulotte. La modalità di vacanza con veicoli ricreazionali è una tendenza che ha caratterizzato l’ultimo triennio in tutta Europa, Italia compresa, e che spinge i campeggi ad attrezzarsi sempre meglio per rispondere alla domanda di servizi di chi viaggia in camper.
“I nostri ospiti,” ha commentato Alberto Granzotto, Presidente di FAITA-FederCamping, “scelgono la vacanza all’aria aperta sempre più numerosi, ma anche con una maggiore attesa di servizi, per questo motivo il settore in generale, e le aziende più avvedute in particolare, sono da tempo impegnati a migliorare i livelli di sostenibilità, accessibilità e qualità del prodotto, in un percorso che la Federazione supporta e che comincia a produrre tangibili frutti”.
A questo proposito, FAITA ricorda che è presente con propri stand informativi al Salone del Camper, aperto fino al 17 settembre alla Fiera di Parma.