Camping e villaggi turistici italiani stanno raccogliendo ottimi risultati in questa calda estate 2023, registrando un incremento del 9,8% delle prenotazioni rispetto all’anno scorso. Arriva da Federconsumatori un’analisi dettagliata dei costi di questa nuova tendenza che sembra affermarsi nei gusti dei vacanzieri.
Se a partire è appena il 39% degli italiani (e la maggior parte, il 52%, solo per un breve soggiorno dai tre ai cinque giorni), molti scelgono la vacanza all’aria aperta, che – nonostante l’aumento dei prezzi – risulta ancora più economica rispetto a un soggiorno in una struttura alberghiera. Secondo le stime dell’ONF (Osservatorio Nazionale Federconsumatori), infatti, l’aumento medio dei prezzi è del 14% rispetto al 2022 (mentre si attesta in media al 19% per una settimana al mare in albergo).
La spesa media in alta stagione
Per dare un’idea precisa di quanto questi aumenti incidano sul portafoglio delle famiglie, l’Osservatorio dell’associazione ha calcolato il costo di una vacanza di una settimana al mare in alta stagione, per una famiglia composta da due adulti e due bambini che deve pagare ingressi, servizi balneari, pasti (ipotizzando due cene al ristorante, oltre la spesa nel market e le consumazioni al bar) e ovviamente il tipo di sistemazione prescelta.
Secondo i calcoli, dunque, la famiglia “tipo” spenderà 1.387,62 euro se riserva una piazzola; 2.348,44 euro (il 69% in più rispetto alla soluzione in tenda) se sceglierà la comodità del bungalow; e 2.133,73 euro per un soggiorno in modalità glamping, ovvero in tenda ma con tutti i comfort.
Il dettaglio degli aumenti
Prendendo in considerazione i prezzi medi dei campeggi su base nazionale in alta stagione, l’analisi di Federconsumatori ha indicato in dettaglio l’aumento percentuale subìto dai prezzi rispetto al 2022. A crescere maggiormente sono i costi per trascorrere una notte in Lodge tent (+29%) e in bungalow (+27%), ma anche per l’ingresso degli amici a quattro zampe (+26%), per l’attacco alla corrente elettrica (+17%) e per l’ingresso di adulti e bambini (aumentati rispettivamente del 19% e 13%). Più contenuti, invece, gli aumenti per le tende piccole (+2%), per le piazzole, le auto e le moto (tutti aumentati del 6%) e per le tende più grandi (+8%).