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Federturismo (ri)lancia un grido di allarme: manca il personale stagionale e l’estate è a rischio

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Federturismo, la Federazione Nazionale dell’Industria dei Viaggi e del Turismo del sistema Confindustria, aveva già evidenziato, prima dell’inizio della stagione estiva, che le imprese associate segnalavano, da ogni parte d’Italia, fortissime difficoltà nel reperimento del personale. Questo problema, in un contesto di parziale ripresa della domanda dei servizi turistici, rischia di costituire un handicap gravissimo per le imprese del settore, che potrebbe minare le aspettative di recupero delle aziende stesse.

Secondo Federturismo, la ragione di tale ritrosia dei lavoratori a essere assunti dalle imprese del settore risiede, tra le altre cose, nella “concorrenza” che si è venuta a determinare tra reddito da lavoro e fruizione del reddito di cittadinanza o di altri sussidi, come la NASpI (Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego). Sono migliaia le testimonianze di imprenditori che si sono visti rifiutare proposte di assunzione da lavoratori oggi inoccupati.

L’associazione sostiene che una tale situazione, del tutto paradossale, contrasti con la ratio ispiratrice degli strumenti di tutela dei lavoratori. Questi non mirano, di certo, a scoraggiare il reimpiego dei disoccupati, ma costituiscono un mezzo di contrasto alla povertà e anche uno strumento di politica attiva del lavoro. In questa ottica vanno lette tutte le misure che mirano a favorire l’assunzione dei percettori del reddito di cittadinanza e di quelli della NASpI. Evidenzia anche che gli strumenti premiali (in particolare, l’esonero contributivo e il credito d’imposta) atti a incentivare i datori di lavoro ad assumere i soggetti che fruiscono del reddito di cittadinanza, di contro non li stimolano a lasciare il sussidio per essere reimpiegati.

Sempre secondo Federturismo, la concorrenza tra lavoro e reddito di cittadinanza si mostra, con particolare evidenza, quando si tratta di profili professionali di livello esecutivo. Infatti in questi casi la retribuzione prevista dal CCNL di settore e il valore del reddito di cittadinanza non presentano una differenza così ampia da incentivare il beneficiario del sussidio a optare per un’assunzione, in particolare stagionale.

Federturismo confida che il Governo, anche alla luce delle norme introdotte con il recente Decreto di contrasto al Covid che rendono necessarie ulteriori risorse umane, possa valutare l’adozione di un provvedimento urgente per incentivare i lavoratori privi di un impiego ad accettare proposte di assunzione da parte delle aziende del settore turistico e termale.

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