In evidenza News

FRI-Tur: dal Ministero del Turismo un miliardo e 380 milioni di euro per le strutture ricettive

Un importante segnale nei confronti delle strutture ricettive italiane è arrivato da parte del Ministero del Turismo, che ha messo a punto FRI-Tur, l’incentivo economico che aiuterà il settore a migliorare e potenziare le attività e i servizi di ospitalità, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.

single-image

Un importante segnale nei confronti delle strutture ricettive italiane è arrivato dal Ministero del Turismo, che ha messo a punto FRI-Tur, un incentivo economico che aiuterà il settore a migliorare e potenziare le attività e i servizi di ospitalità, in un’ottica di digitalizzazione e sostenibilità ambientale. La dotazione finanziaria è di 780 milioni di euro, con ulteriori 600 milioni di finanziamenti bancari attivati per questa misura destinati ad alberghi, agriturismi, strutture ricettive all’aria aperta, porti turistici, ristoranti, imprese del settore congressuale e fieristico, stabilimenti balneari e terme, interessate ad avviare opere di riqualificazione energetica, antisismica, restauri, risanamento e digitalizzazione, nonché all’acquisto di arredi e alla realizzazione di piscine termali.

Ecco i requisiti da possedere per usufruire dell’incentivo

  • Gestire un’attività ricettiva o di servizio turistico in immobili o aree di proprietà di terzi o essere proprietari degli immobili presso cui è esercitata l’attività che è oggetto dell’intervento
  • Essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese
  • Essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non trovarsi in stato di liquidazione anche volontaria o di fallimento
  • Avere una stabile organizzazione di impresa sul territorio nazionale
  • Essere in regola con le disposizioni in materia di normativa edilizia, urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni, della salvaguardia dell’ambiente e con gli obblighi contributivi
  • Essere in regime di contabilità ordinaria
  • Essere in possesso di una positiva valutazione del merito di credito da parte di una banca finanziatrice e di una delibera di finanziamento rilasciata da quest’ultima
  • Adottare un apposito regime di contabilità separata laddove operanti nel settore agricolo o della pesca

L’investimento deve essere riferito a una o più unità dell’impresa richiedente situate sul territorio nazionale e deve prevedere spese ammissibili, al netto dell’IVA, comprese tra 500.000 euro e 10 milioni di euro. I progetti devono essere realizzati entro il 31 dicembre 2025 ed essere conformi alla normativa ambientale nazionale ed europea. Il 50% delle risorse è destinato agli interventi di riqualificazione energetica. Nello specifico, il 40% delle risorse stanziate per il contributo diretto alla spesa è destinato alle imprese con sede in una delle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Come e quando presentare la domanda

L’incentivo è gestito da Invitalia e dal sito omonimo è possibile, oltre che da quello del Mitur, registrarsi e scaricare i moduli da compilare. La domanda può essere presentata dalle ore 12.00 del 20 marzo 2023, fino alle ore 12.00 del 20 aprile 2023.

Il responsabile incentivi di Invitalia, Luigi Gallo, ha precisato che: “Per le domande verranno esaminati anche dei parametri relativi alla loro localizzazione (nord, centro e sud Italia) e alle dimensioni delle imprese. Riguardo infine alla tempistica, entro 40 giorni la banca deve dare una risposta e una mirata valutazione. Di fatto, si tratta di un’operazione che prevede due forme di agevolazione: un contributo diretto alla spesa, concesso dal Mitur e un finanziamento agevolato, concesso da CDP, che poi si prenderà 60 giorni per la risposta definitiva e il via libera all’esecuzione del progetto“.

 

You may also like