Abbiamo incontrato l’architetto Marcello Bassi Brugnatelli nel mese di settembre, nella sua dimora seicentesca di Robbiate (LC), che ha deciso di inserire nel circuito Ville Aperte in Brianza e di aprire al pubblico. Ma non erano solo le sontuose sale affrescate a stupire i visitatori. Brugnatelli, infatti, è un collezionista di caravan e auto d’epoca e per l’occasione ha allestito una mostra eccezionale nel parco della sua villa. Eccezionale perché si tratta di caravan uniche, rare e perfettamente restaurate sia dentro sia fuori. All’interno, poi, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, dai complementi d’arredo alle stoviglie, in perfetta armonia con l’epoca di riferimento della caravan.
Ascoltare Marcello Bassi Brugnatelli raccontare le sue roulotte (ma anche le sue auto) è un piacere e un’emozione. Ne conosce la storia, le caratteristiche tecniche, le particolarità con pregi e difetti sia di abitabilità sia al traino. E questo perché le utilizza regolarmente per le sue vacanze o anche solo per i suoi week end, rigorosamente agganciate a un’auto d’epoca, che ovviamente è per- fettamente funzionante. Un appassionato serio e competente, che ha deciso di condividere la bellezza di queste opere d’arte su ruote con il pubblico. Un mecenate del turismo all’aria aperta “d’antan” che noi di Camping Business seguiremo nel suo percorso, che ci auguriamo lo porti presto a realizzare il primo “Museo della Caravan” d’Italia, in grado competere, se non di superare per qualità della collezione, il celebre Erwin Hymer Museum di Bad Waldsee.
Camping Business: Ci racconti la sua storia. Come sono entrate le caravan nella sua vita?
Marcello Bassi Brugnatelli: Nel 2000 ho ereditato questa villa. Era completa, integra, ma tutto doveva essere restaurato. Ho dedicato 25 anni della mia vita, ho 49 anni, a salvare questa casa. Non ho ancora finito, ma sono a buon punto. Vista l’esperienza accumulata nel restauro del mio palazzo, sono stato chiamato da un amico per alcuni consigli nel restauro della sua villa. Nel suo garage c’era una caravan Sterckeman del ’71. Gli ho chiesto di prestarmela per le vacanze promettendo che l’avrei restaurata e messa in regola. Lui me la regalò. Ho fatto delle vacanze straordinarie, benché fosse una caravan molto spartana. A quel punto cominciai a documentarmi e mi innamorai delle Notin, roulotte di alta gamma francese. Ma non era facile trovarle e soprattutto, durante la mia ricerca, mi sono imbattuto in tanti altri modelli d’epoca, che ora fanno parte a pieno diritto della mia collezione. I miei amici ridevano: “Vai in vacanza in roulotte e hai una villa così grande”. Ma io mi sento come in un nido. La casa grande drena le mie energie, la roulotte me le restituisce. È come essere in un ritiro spirituale. Una vacanza a bordo di una delle mie caravan d’epoca mi regala emozioni uniche e irripetibili.
Camping Business: Da appassionato a collezionista. Come ci è arrivato?
Marcello Bassi Brugnatelli: Ho cominciato gradualmente. Cercando una Notin, ho scoperto una Carlight del 1961 e l’ho acquistata. Per capire se una roulotte mi piace devo sedermici dentro, respirare il suo odore, percepire l’atmosfera. Sono arrivato in breve tempo ad avere dieci caravan. Oggi ho 53 roulotte e 3 camper. Naturalmente tutti i pezzi della mia collezione devono essere perfettamente funzionanti. Per questo non ho acquistato molte autocaravan: i motori sono un grattacapo.
Camping Business: Si occupa personalmente del restauro?
Marcello Bassi Brugnatelli: Io restauro solo una parte, ma i lavori sostanziali vengono realizzati da un team di appassionati di caravan, che negli anni si è raccolto intorno al mio progetto. Queste caravan sono testimoni della storia e la devono raccontare il più fedelmente possibile. È importante che siano originali. Se ci sono dei dettagli da modificare per questioni di comodità o praticità, non si devono vedere. Non esistono purtroppo artigiani che abbiano una specifica professionalità nel restauro di caravan d’epoca, quindi abbiamo creato negli anni un gruppo di amici affiatato e ben collaudato, una squadra con cui lavoro molto bene. Del resto, un bel progetto non si fa mai da soli, ma si condivide.
Camping Business: Come le è venuta l’idea di un museo della caravan?
Marcello Bassi Brugnatelli: Mentre la mia collezione cresceva, mi sono reso conto che avrei voluto condividere tanta bellezza con altri. Ma a parte questi eventi sporadici all’aria aperta, non ho spazi adeguati per realizzare una vera mostra. Sono stato due volte a visitare l’Erwin Hymer Museum in Baviera, l’unico museo di camper e caravan d’Europa che io sappia. Ho nella mia collezione dei modelli rarissimi e unici e mi sono convinto che avrei potuto anche io creare un museo italiano. A quel punto, con questo sogno, mi sono sentito legittimato a comprare tutte le caravan che ritenevo interessanti, fino ad arrivare all’attuale collezione.
Camping Business: Come si immagina il suo museo?
Marcello Bassi Brugnatelli: I musei moderni devono essere vivi, quelli statici appartengono al passato e annoiano. Io mi immagino di girare l’Europa con le mie caravan promuovendo il museo. Il museo statico chiuso tra quattro mura è un ripiego necessario. Ma le mie caravan devono anche viaggiare. L’Erwin Hymer Museum si sviluppa su 5.000 metri quadri di esposizione che includono anche una grande caffetteria, un atrio e un bookshop. A me basterebbero 3.000 metri quadri di superficie coperta. Non ho meno veicoli di loro. Loro hanno 50 veicoli in totale esposti. La mia collezione conta più di 50 roulotte, tre camper e un air camping, oltre a una decina di autovetture d’epoca che sono abbinate per decennio alle varie roulotte in modo da comporre dei treni coerenti.
Camping Business: Un museo quindi in grado di competere con l’Erwin Hymer Museum?
Marcello Bassi Brugnatelli: La mia collezione è complementare a quella dell’Erwin Hymer Museum e non concorrenziale o facsimile. È stata una scelta ponderata, perché non avrebbe senso farsi concorrenza. Piuttosto mi piacerebbe un gemellaggio. Per esempio, loro hanno una sezione relativa alle caravan della DRR, io ne avrò una sola che non c’è nella loro collezione: una Polmot polacca che aggancerò a una Fiat 126.
Camping Business: Qual è il progetto?
Marcello Bassi Brugnatelli: Vorrei costruirlo qui a Robbiate, in un terreno antistante la mia villa, che oggi è inutilizzato. Voglio farlo qui per ragioni logistiche e ottimizzazione dei costi di gestione. Si tratta di un terreno molto esteso posto in una zona meno visibile che non interferisce con il resto del paese. Immagino un edificio mimetico come quelli realizzati dalle cantine più prestigiose, con una parte interrata, un tetto ricoperto d’erba e una grande vetrata che guarda verso la via d’ingresso. Ho visitato diverse realtà e ci sono ottimi esempi in questo senso. Per esempio in Inghilterra, dove il National Motor Museum Beaulieu è adiacente alla tenuta di un lord inglese e perfettamente integrato nel parco, Il castello Egeskov in Danimarca che ospita in un edificio separato una collezione di auto d’epoca. L’esempio italiano che mi viene in mente è quello di Villa D’Este sul lago di Como che ospita il Concorso d’Eleganza Villa d’Este e celebra il fascino delle automobili d’epoca.
Camping Business: Quali sono i principali ostacoli alla realizzazione?
Marcello Bassi Brugnatelli: La mia proprietà è vincolata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio. L’obiettivo è avere dalla soprintendenza una deroga che mi permetta di costruire, su un terreno dove normalmente non si può. L’edificio avrà uno scopo monumentale, non speculativo, e sarà destinato all’esposizione di veicoli d’epoca e realizzato con caratteristiche architettoniche non invasive. Ho ottimi rapporti con le istituzioni locali, come la direttrice del sistema museale di Lecco, dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI) che è interessato alla mia collezione e che ha recentemente avviato una partnership con l’Istituto Italiano dei Castelli Onlus, e, naturalmente con il comune di Robbiate.
Camping Business: In che modo il settore del camper, caravan, campeggio potrebbe aiutarla?
Marcello Bassi Brugnatelli: Ho cominciato a collezionare roulotte d’alta gamma della produzione europea per passione. Ma mi sono anche reso conto che sto salvando un patrimonio del settore en plein air che rischia l’estinzione. Ho anche diversi pezzi unici italiani. E ho modelli da Francia, Germania, Belgio, Olanda, Australia. Mi mancano la Svezia e gli Stati Uniti. Io ho deciso di andare avanti e creare un Museo della Caravan di respiro europeo. Certo che cerco aiuto. Io sono per il lavoro di squadra e mai per l’individualismo. Sono disposto a mettere mano al portafogli, come ho fatto finora, per valorizzare questi beni, ma sarei oltremodo felice se associazioni del settore volessero partecipare alla nascita e alla gestione di questo straordinario progetto museale. Comunque sono pronto a partire con i miei soldi.
Camping Business: Ci sarebbe la possibilità di creare anche un’area di sosta?
Marcello Bassi Brugnatelli: Certamente. Di fianco al museo si potrebbe realizzare un’area di sosta per camper per dare modo ai tanti appassionati di fare tappa al museo per il week end. Oltretutto siamo in una zona strategica anche per scoprire il territorio lombardo: a mezz’ora di guida da Milano, da Bergamo, da Lecco e dal Lago di Como.
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