Human Company lancerà, all’inizio del 2022, il nuovo marchio HU Openair, come era già stato annunciato in anteprima durante il convegno organizzato da Camping Business al SUN Beach&Outdoor Style. Il nuovo brand nasce da un processo di sintesi che trasforma Human semplicemente in Hu (si legge come “you”), che sta a indicare come la persona nella sua essenza sia al centro dell’universo open air. Il Gruppo Human Company si concentra così su quello che è il cuore del proprio business: l’hospitality all’aria aperta, per dare ancora più forza al suo portafoglio di destinazioni e valore al tempo di chi sceglie le strutture HU Openair, arricchendole di offerte e servizi a misura di persona.
Con il lancio del brand, Human Company mira anche a un diverso racconto dell’open air, per intercettare nuovi target di riferimento e promuovere le vacanze outdoor anche tra i nuovi segmenti di domanda in espansione. Non solo. Con HU Openair, il gruppo inizia anche un processo di coinvolgimento attivo del pubblico per la costruzione del villaggio del futuro, partendo già dal nuovo sito. Il portale avrà una sezione dedicata, uno spazio aperto a chiunque, clienti e non, dove condividere suggerimenti, idee, desiderata per intraprendere un percorso partecipativo di costruzione del villaggio ideale.
La stagione 2021
Da fine luglio i numeri del comparto open air di Human Company, che è composto da sette village, (sei in Italia tra Toscana, Veneto e Lazio e uno in Lussemburgo) e da tre campeggi urbani alle porte di Firenze, Roma e Venezia, sono aumentati in maniera esponenziale. Ad agosto il fatturato è cresciuto del 20% rispetto al 2019, nonostante la stagione sia partita molto in ritardo, con maggio e giugno sottotono. Merito anche dell’inaugurazione del Montescudaio Village, il nuovo village alle porte dell’omonimo borgo in Val di Cecina, che ha registrato subito ottime performance.
In termini di presenze, il mercato italiano anche quest’anno si è riconfermato in prima posizione, con una quota superiore al 40%, pari a una crescita dell’8 pe cento rispetto all’anno scorso. A questo si affianca il ritorno dei principali mercati esteri di riferimento. Rispetto al 2020 gli olandesi hanno registrato un incremento del 40 per cento, i tedeschi e i polacchi, rispettivamente, del 119 e del 223 per cento. A dare fiducia anche una buona tenuta dell’autunno, con la ripresa dei gruppi scolastici e il ritorno dei turisti nelle città d’arte.
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