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“Il turismo in camper ai tempi del COVID”: i camperisti preferiscono i campeggi

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Il successo della vacanza in camper nell’estate 2020 comincia a essere oggetto di analisi e di studio, per capire se questa modalità di fruizione del tempo libero sia destinata a consolidarsi. Il team del Laboratorio di ricerca sul turismo multidisciplinare dell’Università di Girona ha presentato le conclusioni dello studio “Van Tourism in Covid Time”. I ricercatori hanno intervistato oltre 400 camperisti che durante i mesi estivi si sono recati sulla Costa Brava.

Lo studio parte dai dati riferiti alla Catalogna, dove le immatricolazioni di camper sono passate dalle 1.500 del 2014 alle 9.000 dello scorso anno, con un incremento del 500%. Pur non presentando dati aggiornati, lo studio afferma che, con l’arrivo della pandemia, il numero di turisti che preferiscono questa modalità ha continuato a crescere e sembra che la tendenza al rialzo stia iniziando a consolidarsi.

Secondo la ricerca, il profilo predominante dei camperisti è costituito da famiglie con preparazione di livello universitario e alto potere d’acquisto. Questo dimostra che la maggior parte dei viaggiatori non sceglie questa modalità per mancanza di denaro, ma per i suoi valori legati alla libertà, e motivati ​​principalmente dalla ricerca della tranquillità, del benessere, del contatto con la natura e dei soggiorni in famiglia.

Un punto importante, che interessa in particolare le strutture ricettive, è che circa l’80% dei pernottamenti effettuati dai camperisti viene effettuato nei campeggi, e solo il 20% al di fuori di essi.

Anche se la situazione di emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha motivato il turista a scegliere questo modo di viaggiare, il 99,3% degli intervistati ha affermato che, indipendentemente dal fatto che ci si trovi o meno in una situazione di pandemia, l’anno prossimo andrà di nuovo in vacanza in camper. Solo il 5% ha considerato gli elementi relativi alla sicurezza sanitaria rilevanti nella scelta del modo di viaggiare. Tuttavia, il 30% degli intervistati afferma di aver viaggiato in Costa Brava per rimanere vicino al luogo di residenza, mentre in una situazione diversa avrebbe scelto un’altra destinazione.

Infine, lo studio evidenzia la necessità di ripensare la gestione turistica delle destinazioni tenendo conto di un segmento turistico in crescita che è necessario comprendere bene per evitare il sovraffollamento e la saturazione di alcune parti del territorio. Apprezzamento per questa ricerca e i suoi risultati è arrivato dall’Associació de Càmpings de Girona, che ritiene importante regolare e legalizzare gli spazi destinati all’accoglienza dei turisti che viaggiano in camper.

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