Il turismo itinerante conferma la sua importanza anche in Spagna. Secondo Aseicar, l’associazione delle imprese che operano nel settore, tra luglio e agosto sono stati immatricolati 2.924 nuovi veicoli, con una crescita del 44,8 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. E anche a giungo non era andata male: le immatricolazioni sono state 4.417, ovvero quasi 1.200 in più rispetto al 2019. “A causa del lockdown, tutta la domanda si è concentrata nei mesi estivi”, ha detto il presidente José Manuel Jurado al sito Hosteltur. “I due punti di forza che hanno fatto crescere la domanda in questi mesi sono la sicurezza e la libertà offerti al viaggiatore”.
Secondo Jurado, il 40 per cento degli acquirenti si è avvicinato per la prima volta a questo settore. Prendendo in considerazione i dati di vendita dall’inizio dell’anno, in Spagna sono stati venduti un migliaio di veicoli in meno, ma vista la tendenza positiva ci sono buone speranze di recupero.
In questo contesto, la FECC (Federacion Espagñola de Clubes Campistas) parla di un’occupazione estiva delle strutture ricettive spagnole del 65%, dato da comparare con l’80 per cento registrato nel 2019. La Federazione segnala anche l’emergere di una nuova tendenza: la presenza di migliaia di camper in più rispetto al passato, segno che il turista itinerante sta sempre più apprezzando la possibilità di sfruttare i campeggi come base per la propria vacanza.
A settembre la prima edizione di Natur’In, fiera francese per il turismo en plein air