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ISTAT: tra marzo e maggio perse oltre 80 milioni di presenze turistiche

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Nei giorni scorsi l’ISTAT, l’istituto italiano di statistica, ha diffuso dei dati che danno un’idea dell’impatto avuto da Covid-19 sul comparto del turismo. Basandosi sulle informazioni raccolte da CST (Conto Satellite per il Turismo) che dal punto di vista statistico è lo strumento internazionalmente riconosciuto e raccomandato per valutare la dimensione economica dell’industria turistica, si stima che il settore, nel 2015, ultimo anno per cui sono disponibili i dati completi, valga circa il 6% del valore aggiunto totale dell’economia italiana per un totale di 88 miliardi di euro. L’ISTAT sta ora elaborando nuove stime riferite al 2017, che saranno disponibili a breve, ma le prime analisi mostrano che questo valore dovrebbe essere sostanzialmente invariato.

L’Istituto indica poi che nel trimestre marzo-maggio 2019 si sono registrate in Italia circa 81 milioni di presenze turistiche, pari al 18,5% del totale annuale. E considerato che la stagione si è sostanzialmente azzerata con l’inizio di marzo, questa è grosso modo la cifra che andremo a perdere nel corso dello stesso periodo del 2020.

Tra l’altro nella stagione primaverile la clientela estera è, con il 56% delle presenze, più rappresentata che nel resto dell’anno. La media annuale si attesta poco sopra al 50 per cento, cifra che rende l’Italia il secondo Paese europeo, dopo la Spagna, con il maggior numero di presenze estere. Nel 2019, la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia ha raggiunto circa 44,3 miliardi euro, mentre nel trimestre marzo-maggio il valore è risultato pari a 9,4 miliardi di euro. Quest’anno, nello stesso periodo, il flusso di spesa effettuato da viaggiatori stranieri è destinato a risultare praticamente nullo.

Degli 88 miliardi riportati all’inizio come valore di massima del comparto turismo, il settore ricettivo in senso stretto ha fatto registrare nel 2017 un valore di 25,6 miliardi di euro, creati da oltre 52mila imprese. Di queste, circa duemila sono inquadrate “nel campo dei soggiorni all’aria aperta”.

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