La Croazia è stato uno dei primi Paesi europei a riaccogliere il turismo estero. I suoi campeggi sono operativi da maggio (tecnicamente potevano aprire già dall’11 di quel mese) e il suo indice di gradimento è in salita. Una recente indagine realizzata dall’ADAC tedesco, pur confermando la tendenza a preferire vacanze tra i confini nazionali, vede proprio la Croazia come meta preferita quando si pensa a spostamenti all’estero. Nella Top 10 stilata annualmente dall’associazione degli automobilisti tedeschi, la Croazia balza al primo posto delle preferenze, con il 13,8 per cento di gradimento (scalzando l’Italia, che scende al terzo posto).
Il Paese sembra essere molto in alto anche nella considerazione dei francesi. Lo ha rivelato il sito specializzato nella vendita di biglietti aerei MisterFly, secondo cui La Croazia è tra le destinazioni turistiche straniere più richieste sul mercato d’Oltralpe. Il portale Hrturizam.hr scrive che anche dalla Gran Bretagna ci si attende un discreto flusso turistico, dato che nel Regno Unito il Paese mediterraneo viene indicato come una meta ideale per questa estate 2020.
Il segnale positivo arriva anche dall’Ungheria. Secondo l’ultima classificazione dei paesi stranieri adottata dal governo ungherese, la Croazia è stata inserita nella categoria verde, il che significa che i cittadini ungheresi che trascorrono le loro vacanze in Croazia non hanno l’obbligo di mettersi in quarantena o di presentare un test sul coronavirus al ritorno nel loro paese. “Per noi il mercato ungherese è tra i primi dieci e credo che la notizia dell’inclusione della Croazia nella categoria verde incoraggerà ulteriormente i nostri ospiti ungheresi a trascorrere le vacanze nel nostro paese”, ha affermato Kristjan Stanicic, direttore dell’Ente turistico croato.
A destare un po’ di preoccupazione sono invece gli ultimi numeri del contagio, che nelle ultime settimane, anche se su una base numerica assoluta contenuta, hanno mostrato una tendenza al rialzo. Per questo, la Norvegia ha lasciato la Croazia nell’elenco dei Paesi con restrizioni (che prevedono dieci giorni di autoisolamento al rientro) almeno per altre due settimane. Secondo gli ultimi dati, i contagi totali dall’inizio dell’epidemia sono circa 4.000, con poco più di 1.200 attualmente positivi.
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