La vacanza outdoor continua ad essere una delle preferite dal pubblico italiano. Lo rivela l’ultimo Osservatorio del Turismo Open Air realizzato dall’ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo e da Human Company in collaborazione con Istituto Piepoli. Secondo i dati raccolti, sul totale dei viaggi stimati nel 2020 il 23% è stato di questo tipo. È un dato che si confronta con il 19% del 2019 (fonte: Human Company-Thrends) e con una previsione per l’anno in corso che parla di ben il 25%.
Tutto questo si inquadra in un panorama che, come tutti sappiamo, è stato (ed è tutt’ora) complicato: nell’ultimo anno quasi un italiano su due ha cambiato il programma per le vacanze, e il 16% le ha annullate. Secondo l’indagine, nel drastico calo registrato delle vacanze degli italiani nell’ultimo anno con un dimezzamento sia dei viaggi brevi (massimo due notti) che lunghi (tre notti e oltre), l’outdoor ha segnato una flessione meno spiccata, di qualche punto percentuale. Per l’estate in corso, comunque, circa metà degli italiani sta pensando a una vacanza di almeno una settimana.
Le dichiarazioni
“Per questa nuova edizione dell’Osservatorio del Turismo Open Air siamo entusiasti della prestigiosa collaborazione con Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, a cui si affianca la rinnovata partnership con Istituto Piepoli,” ha affermato Luca Belenghi, CEO di Human Company. “Questa è la prima wave di indagine che si inserisce in un più ampio programma che prevede la realizzazione di ulteriori report volti ad effettuare un tracking del mercato outdoor in Italia. Le passate edizioni dell’Osservatorio hanno evidenziato negli ultimi anni la costante crescita del segmento dell’open air in Italia. In era pandemica, pur nel generale calo dei volumi nazionali rispetto ai dati pre-Covid, il comparto ha dimostrato una buona tenuta e registrato un aumento delle presenze dei connazionali, per la sua capacità intrinseca di rispondere alla domanda di un turismo più lento, consapevole e di prossimità. Si tratta di dati che trovano riscontro sull’effettivo andamento delle prenotazioni per l’estate 2021, con l’auspicio che anche i numeri di settembre possano essere confermati e possa riprendere il turismo nelle città d’arte nel prossimo inverno”.
Per Giorgio Palmucci, presidente dell’ENIT, mostra di apprezzare il turismo outdoor. “L’ambiente esterno e il suo viverlo pienamente assume una valenza significativa, in un contesto che ci ha educato a vivere l’esperienza di viaggio con modalità più sicure,” ha detto. “Inoltre, il turismo outdoor risponde anche a un’esigenza sociologica e offre l’opportunità di rafforzare il senso di rispetto per l’ambiente naturale e consente di esprimere e potenziare le competenze emotivo affettive, sociali, espressive, creative e motorie. Il turismo all’aria aperta pone le basi per consolidarsi sempre di più negli scenari turistici attuali. Il 2021 sarà l’anno ideale per intercettare i flussi provenienti dagli Stati confinanti all’Italia, L’Europa e il Nord America rappresentano il bacino principale di provenienza degli adventure traveler, ma è anche uno dei più attivi per presenza di tour operator specializzati nelle nicchie di mercato”.
La fotografia 2020
A fare almeno una vacanza open air è stato il 23% degli italiani (dato 2020) con una preferenza per i soggiorni brevi e una quota alta di giovani. Stando al report, infatti, il target nell’outdoor che ha meno risentito dell’effetto pandemia è il segmento 15-34 anni, che nell’ultimo anno ha registrato solo una lieve flessione del 4%. Per contro si è dimezzata la quota del target 35-64 anni, mentre gli over 64 anni sono scesi dell’80% rispetto ai dati pre-Covid.
Quanto alla destinazione, il mare si conferma la prima scelta: per il 62% degli italiani sono state vacanze prevalentemente balneari. A preferire la montagna è stato il 18%, seguito dalle città e località d’arte con il 12%. Stabili i viaggi fatti in coppia (52%), seguiti da quelli con tutta la famiglia (34%) e con gli amici (20%).
Per quasi un italiano su due la pandemia ha indotto cambiamenti nei programmi di vacanza e per ben il 16% ha causato l’annullamento delle vacanze programmate. Per altri (18%) ha determinato vacanze in un luogo diverso da quanto pianificato, mentre il 6% ha cambiato alloggio per sceglierne uno che garantisse norme igieniche coerenti con la prevenzione del contagio.
Le previsioni per l’estate 2021
Secondo le stime dell’indagine, per l’estate 2021 più di un italiano su due ha programmato una vacanza in media per più di una settimana. Un quarto di loro pianifica una struttura outdoor, villaggio e agriturismo in testa, seguiti da camping e rifugio montano. Il 65% di chi pianifica outdoor sceglierà una destinazione di mare, il 20% la montagna, il 16% città e località d’arte. Il profilo del viaggiatore outdoor è simile a quello dell’ultimo anno, con una decisa presenza di giovani (21%) e scarsa di over 64 (3%). Interessante il dato sul periodo: se agosto si conferma il mese dominante (per il 48% degli italiani e per il 54% dei turisti outdoor è il periodo individuato per le vacanze), settembre registra una quota considerevole, specialmente tra i propensi all’outdoor (28%).
Circa un quarto dei vacanzieri open air ha già prenotato, quasi la metà invece intende prenotare tra giugno e luglio. Del totale propensi in strutture outdoor, oltre l’80% sceglierà una struttura in Italia, Sicilia in testa (16%), seguita da Sardegna (14%) e Liguria (12%).
La garanzia di rispetto delle norme igieniche preventive del contagio (26%) è il secondo fattore di scelta dopo la convenienza (29%) per i viaggiatori propensi in strutture outdoor, evidenziando sempre una grande sensibilità al tema pandemico. In effetti l’andamento della campagna vaccinale ha un grande impatto sulla propensione alla prenotazione: invoglia alle vacanze sette italiani su dieci, addirittura nove su dieci tra i propensi a fare una vacanza in strutture outdoor.
Pronte in Emilia-Romagna le linee guida per campeggi, villaggi turistici e marina resort