La rapida diffusione del Covid-19 e le successive contromisure per contenere il virus, non solo hanno avuto un impatto sulla vita sociale, ma hanno anche causato perdite molto pesanti al settore turistico in particolare. Questo trova conferma nel ReiseAnalyse 2021, studio realizzato dalla Forschungsgemeinschaft Urlaub und Reisen (FUR) – un’associazione di utenti per la ricerca sulle scelte e i comportamenti di viaggio dei tedeschi. Arrivato alla cinquantunesima edizione, questa indagine si occupa di analizzare in maniera molto dettagliata la domanda in Germania di viaggi per le vacanze.
Secondo il ReiseAnalyse 2021, nel 2020 la propensione alle vacanze dei tedeschi è stata del 63%, significativamente inferiore rispetto agli anni precedenti (78% nel 2019), con 44,6 milioni di persone che hanno effettuato almeno un viaggio (-19% sul 2019). Il numero complessivo degli spostamenti per motivi di vacanza è passato da 70,6 milioni a 50,5 milioni, con un decremento del 29% rispetto all’anno precedente. Il calo delle spese di viaggio totali è drammatico: 45,1 miliardi di euro, con un decremento del 38 per cento (73,1 miliardi di euro nel 2019). Sul fronte dei viaggi brevi (da 2 a 4 giorni) il quadro è ancora più cupo: nel 2020 sono stati solo 37 milioni (-60%), con un volume di spesa di 11 miliardi di euro (-60%).
Destinazioni e modalità di trasporto
Sul fronte delle destinazioni, il ReiseAnalyse 2021 ha rilevato un calo drastico (-55% rispetto al 2019) nel numero dei viaggi all’estero, che è passato da 52,1 a 27,7 milioni. Per quanto riguarda, invece, quelli nazionali (da 5 giorni e più) si è registrato un aumento del 45%, passando dai 18,7 milioni del 2019 ai 22,8 milioni dello scorso anno. Questo risultato positivo, però, è mitigato dal fatto che nel 2020 ci sono stati quasi 40 milioni di viaggi brevi (2-4 giorni) in meno.
Per i viaggi interni di cinque o più giorni, la Baviera è stata la più popolare (4,6 milioni di visitatori), mentre per le destinazioni all’estero la Spagna resta al primo posto, ma con un calo di quasi il 60% rispetto all’anno precedente. Un decremento simile si è registrato anche per l’Italia (sempre in seconda posizione), dove si è passati da 6,2 a 2,9 milioni di viaggiatori. I Paesi Bassi (quinto posto) hanno addirittura registrato un piccolo aumento (da 1,7 a 1,8 milioni). La Turchia (quarta posizione) è un caso a parte: pur avendo registrato un calo (da 4,4 a 2,3 milioni) va considerato che più di un milione di vacanzieri ha legami familiari con il paese.
Coerentemente con le destinazioni, lo studio ha evidenziato che, per quanto riguarda i mezzi di trasporto, l’aereo ha subito un calo drastico (-56%), così come i pullman, mentre i viaggi in auto sono rimasti stabili, forse perché sono quelli più indipendenti e si possono gestire autonomamente.
Le dinamiche che riguardano la ricettività sono in linea con i risultati delle destinazioni e dei mezzi di trasporto. L’hotel perde in maniera massiccia, mentre le forme di alloggio più individuali sono riuscite a superare la crisi molto meglio e hanno subito cali decisamente inferiori. In particolare i viaggiatori che hanno scelto il campeggio sono passati dai 4,1 milioni del 2019 ai 3,6 milioni del 2020.
Organizzazione delle vacanze
Nel 2020 la durata media del viaggio è stata di 11,7 giorni, contro i 12,4 dell’anno precedente. Lo scorso anno è diminuita anche la spesa per persona a viaggio: nel 2019 era mediamente di 1.032 euro, mentre nel 2020 si è passati a 892 euro. Coerentemente con le destinazioni, il ReiseAnalyse 2021 ha registrato un 49% di decremento sul fronte dei pacchetti vacanze. Le dinamiche negative sono state meno drammatiche per le prenotazioni individuali di alloggi e biglietti. La percentuale di vacanze prenotate online è passata dal 44% del 2019 al 49 per cento, mentre per quelle effettuate di persona si è scesi al 31% (39% nel 2019).
2021: regna l’ottimismo
Secondo il ReiseAnalyse 2021 la maggior parte dei tedeschi è abbastanza fiduciosa per il 2021. Le vacanze sono attualmente la seconda priorità di consumo più importante, con un gradimento del 60%, lo stesso del 2017. I viaggi brevi e le pause del fine settimana sono significativamente meno importanti (41%).
Sebbene gran parte della popolazione sia piuttosto pessimista sull’evoluzione della situazione economica generale, l’80% si aspetta che la propria situazione economica personale rimanga stabile o addirittura migliori. Questo è un prerequisito essenziale e fa ben sperare che nel 2021 ci potrà essere un’elevata propensione alla vacanza.
Secondo lo studio, a gennaio 2021 solo il 14% dei tedeschi non aveva assolutamente intenzione di andare in vacanza, contro un 49% che invece andrà sicuramente. Di questi il 21% ha già deciso la destinazione, mentre il 28% è ancora indeciso.
Le motivazioni che spingono i tedeschi ad andare in vacanza nel 2021 sono più o meno le stesse degli altri periodi: sfuggire alla routine quotidiana, sole, relax, divertimento, natura e la possibilità di trascorrere del tempo insieme alla famiglia o agli amici. Dal punto di vista della tipologia, i soggiorni al mare, le vacanze in completo relax – entrambi con il 66 per cento – e quelle a contatto con la natura (36%) sono tra le preferite.
Il 42% dei tedeschi ha un forte bisogno di liberà e non vede l’ora di partire per le vacanze, anche a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. Dall’altra sono molti quelli che aspettano di vedere come si svilupperà la situazione e quali saranno le opportunità di viaggio. Proprio per questo, a gennaio 2021, il 44% non aveva voglia di pianificare il viaggio.
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