Lei è una figura storica del Gruppo Arena. Come si evoluta questa realtà negli anni e qual è stato il suo contributo?Non ho iniziato nei campeggi, ma negli alberghi di Arena. Dopo 20 anni di lavoro in quell’ambiente, tra alberghi e villaggi turistici, pur sapendo poco e niente di camping, ho deciso di cambiare alla prima opportunità: mi piaceva stare all'aria aperta, lo stile di vita libero tipico del campeggio, così ho iniziato a lavorarci. In due mesi ho imparato tantissimo, viaggiando tra i campeggi dell'Istria, i più vicini, quelli che erano già ben avviati, e così anche in Arena abbiamo iniziato a fare innovazione; piccoli investimenti, all’inizio, che però permettevano ogni anno di aumentare un po’ la clientela, il numero degli arrivi e soprattutto la qualità, che era il nostro principale obiettivo. Ho partecipato a tanti viaggi organizzati dall'Unione dei Campeggi Croati per comprendere le differenze e confrontarci con altre realtà europee. Sono stata in diversi Paesi, ogni anno a fine stagione, con una parte del mio team e una volta tornata nella nostra struttura ho potuto trasmettere a tutto lo staff quanto appreso durante i nostri viaggi con la volontà di qualificare il campeggio.
L'Unione dei Campeggi Croati è un'organizzazione che ci sembra abbia avuto un ruolo importante nella sua carriera. Lei ha avuto anche un ruolo al suo interno?Assolutamente sì. Sono anche stata nell'esecutivo all'inizio. Con questa organizzazione ho fatto e imparato tante cose. Già all’epoca ci lavoravano persone che erano da anni nel marketing, nelle vendite e a me non interessava solo la vendita, ma anche il marketing. Lavorando per e insieme all'Unione dei Campeggi Croati ho imparato moltissimo anche nelle strategie di marketing.