Fare sfoggio di ottimismo e continuare a raccontarsi che il camper è la vacanza dell’anno non basta a cancellare il pesante impatto della pandemia. FAITA Federcamping ha fatto una precisa analisi dell’andamento della stagione, mettendo in evidenza una situazione difficile per le aziende del turismo all’aria aperta, seppure con differenziazioni significative tra regione e regione.
“In genere i flussi dei mesi di maggio e di giugno sono stati contratti perché pesantemente caratterizzati dal lockdown e dalla perdurante incertezza sulle date e sulle modalità di riapertura, con perdite del 70% in media”, si legge nel comunicato rilasciato oggi. “In luglio la situazione è cambiata, e il livello delle presenze ha raggiunto il -50-60% rispetto al 2019, che era stata un’ottima annata. Se la situazione si stabilizza, il mese di agosto dovrebbe registrare performance del 30% inferiori all’anno precedente. Inoltre, si può ipotizzare un ulteriore recupero nel mese di settembre e, clima permettendo, un allungamento della stagione fino alla metà di ottobre”.
Insomma, bene ma non benissimo. Su tutto pende tra l’altro la spada di Damocle di un eventuale peggioramento della situazione sanitaria. Le previsioni di FAITA Federcamping si concentrano poi sulle previsioni di chiusura della stagione.
“Con questi scenari,” continua la nota, “gli arrivi totali dovrebbero aggirarsi intorno ai 7 milioni di ospiti, dei quali almeno 6 milioni italiani, mentre le presenze dovrebbero raggiungere i 47,5 milioni di unità. La contrazione dell’offerta risulterebbe del 30% per gli arrivi e del 32-33% delle presenze. Il fatturato subirebbe una contrazione, in proporzione, più vistosa, nell’ordine del 45%. Circa la provenienza degli ospiti, si è fino a ora registrata una perdita di clienti stranieri che sfiora il 70%. In proporzione molto minore il calo delle presenze di italiani, che in alcuni contesti hanno eguagliato le presenze dello stesso periodo dello scorso anno. In genere, comunque, si registra un meno 20% di arrivi e un meno 30% di presenze”.
Secondo FAITA Federcamping si è rivelato modesto l’utilizzo dei voucher del “bonus vacanza”, riconoscendo però che la situazione potrebbe cambiare in meglio a mano a mano che aumentano le strutture che aderiscono all’iniziativa. L’analisi dell’associazione si chiude parlando delle tipologie di pernottamento e delle modalità di promozione scelte dalle strutture ricettive.
“Sembra crescere la richiesta di piazzole per veicoli ricreazionali, camper e caravan”, dice il comunicato, “mentre resta stabile l’utilizzo di mobilhome, evidentemente per il maggior senso di sicurezza trasmesso dai servizi autonomi e dagli spazi esclusivi riservati. Decrescono in maniera più vistosa le richieste di piazzole per tende e le presenze di stagionali. Tutte le 2.600 aziende del settore hanno riaperto cercando di contenere i danni e impegnando il maggior numero possibile di addetti, al momento oltre l’80% rispetto al 2019. Le strategie di marketing si sono orientate al mercato interno con campagne dirette e mirate realizzate sui social, e in alcuni casi sui mezzi di comunicazione tradizionali che hanno puntato a esaltare il mix di spazio, libertà, e sicurezza garantito dalle vacanze all’aria aperta in una stagione complicata e difficile quale quella in corso”.
Dalla BVCD prospettive per viaggiare e soggiornare in sicurezza nei campeggi tedeschi