“L’industria dei viaggi e del turismo naviga in acque inesplorate. Questo settore, che nel corso degli anni ha sempre dimostrato resilienza e reattività di fronte a molte crisi globali, non ne ha mai affrontata una così straordinaria, come quella creata dalla pandemia da Covid-19”. Così si legge nell’apertura del report Beyond Covid-19: the road to recovery for the travel industry, realizzato da TripAdvisor.
L’attenzione a breve termine delle aziende, mentre restano in vigore alcune restrizioni di viaggio, è comprensibilmente rivolta a trovare un modo per “rimanere a galla” gestendo i costi e, ove possibile, trovando nuovi modi per raggiungere e attirare i clienti. Allargando gli orizzonti, come giustamente viene fatto notare nel report di TripAdvisor, c’è un’incognita più a lungo termine, che lascia molte aziende e inserzionisti del settore incerti su come pianificare il futuro. Quando si riprenderà a viaggiare a livello globale e come si farà? Le abitudini di viaggio pre-pandemiche dei consumatori torneranno o emergerà una nuova normalità? In che modo le aziende e gli inserzionisti dovrebbero orientare le proprie strategie di marketing per coinvolgere i viaggiatori al momento giusto?
Nella ricerca, durata diversi mesi, i cui principali risultati sono statti resi noti in un comunicato rivolto agli investitori, TripAdvisor ha voluto dare una risposta – dati alla mano – alle preoccupazioni delle aziende del settore. Le informazioni sono frutto di un’analisi capillare sul comportamento e il “sentiment” dei viaggiatori, e come spiegato nell’indagine, si tratta di un’analisi di quello che i consumatori stanno esprimendo e facendo, con lo scopo di delineare il percorso da seguire.
Entrando nel merito dei dati, emerge complessivamente una situazione positiva. Il desiderio dei consumatori di viaggiare non è scomparso – circa due su cinque (41%) sono ottimisti sul fatto che effettueranno lo stesso numero – o addirittura maggiore – di viaggi rispetto allo scorso anno.
Quelli brevi, ovvero verso destinazioni più vicine a casa, sono un tema ricorrente, con quasi la metà (44%) dei consumatori che afferma di essere intenzionata a viaggiare, e due terzi (61%) che dichiara di essere più tranquilla facendo un viaggio breve (tra i tre e i cinque giorni). I consumatori hanno il 218% di probabilità in più di fare un viaggio in cui possono rilassarsi rispetto a prima della pandemia, e quasi due terzi (59%) preferirebbero mete meno frequentate e magari con maggiore isolamento. Nuova Zelanda, Germania e Svizzera, che sono tra i primi mercati a entrare nella fase di “emergenza”, hanno registrato una forte ripresa delle ricerche di ristoranti su TripAdvisor. Le vacanze verso destinazioni balneari o immersi nella natura sono tra le preferite, ed è emerso anche un aumento nella ricerca di campeggi e hotel sulla spiaggia, con un picco da parte dei consumatori nord americani.
Nello studio di TripAdvisor sono state delineate cinque fasi distinte di impatto e ripresa del turismo. La prima è di calo, ovvero i viaggi diminuiscono drasticamente quando vengono applicate restrizioni diffuse, seguita dal plateau, in cui il decremento delle prenotazioni si stabilizza e i consumatori iniziano a sognare il prossimo viaggio. Si passa, quindi, alla fase di limitazione delle restrizioni e ai primi segnali di ripresa nel settore della ristorazione, che porta alla prenotazioni dei viaggi all’interno del proprio paese e magari vicino a casa. L’ultima, ma non per importanza, è quella dell’apertura delle frontiere e, di conseguenza, anche la ripresa delle vacanze all’estero.
Via alle riprese di Reiskriebels, programma TV olandese che parlerà di “Voglia di viaggiare” all’aria aperta