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UNWTO: nel 2021 il turismo chiude con un +4% sul 2020, ma rimane molto inferiore ai livelli pre-pandemici

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Il 2021 è ufficialmente il secondo anno “nero” nella storia del turismo mondiale, migliore solo rispetto al 2020, in cui la pandemia da Covid-19 era appena iniziata e le restrizioni erano molto forti. Lo conferma l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO – United Nations World Tourism Organization), secondo la quale, nonostante ci sia stata una ripresa del 4% rispetto al 2020 (415 milioni contro 400 milioni), gli arrivi dei turisti internazionali (calcolati tra chi si ferma almeno per un pernottamento) sono ancora inferiori del 72% sul 2019. Un leggero miglioramento rispetto al 2020, l’anno peggiore mai registrato per il turismo, in cui si era registrato un decremento del 73 per cento.

La prima edizione 2022 dello UNWTO World Tourism Barometer indica che l’aumento dei tassi di vaccinazione, combinato con l’allentamento delle restrizioni di viaggio, ha contribuito all’aumento della domanda. Nella seconda metà del 2021 il turismo internazionale ha recuperato moderatamente, con gli arrivi in calo del 62% sia nel terzo che nel quarto trimestre 2021 rispetto ai livelli pre-pandemia. In base a dati ancora limitati, visto che l’impatto completo della variante Omicron e dell’aumento dei casi da Covid-19 deve ancora essere esaminato, a dicembre gli arrivi internazionali sono stati inferiori del 65% sul 2019.

Recupero lento e irregolare

Il ritmo della ripresa rimane lento e irregolare a livello mondiale, a causa di vari gradi di restrizioni alla mobilità, tassi di vaccinazione e fiducia dei viaggiatori. L’Europa e le Americhe hanno registrato i risultati più forti nel 2021 rispetto al 2020 (+19% e +17%), ma ancora entrambe del 63% al di sotto dei livelli pre-pandemia.

L’Europa meridionale, che si affaccia sul Mediterraneo (+57%), e l’America centrale (+54%) hanno segnato un significativo incremento sul 2020, ma rimangono rispettivamente in calo del 54 e del 56 per cento rispetto ai livelli del 2019. Anche il Nord America (+17%) e l’Europa centro-orientale (+18%) hanno superato i livelli del 2020.

Nel 2021 l’Africa ha registrato un aumento degli arrivi del 12% rispetto al 2020, sebbene sia ancora inferiore del 74% sul 2019. In Medio Oriente sono diminuiti del 24% rispetto al 2020 e del 79 per cento rispetto a due anni prima. Non è meglio la situazione in Asia e nell’area del Pacifico dove, visto che sono rimaste “chiuse” ai viaggi non essenziali, gli arrivi hanno registrato un decremento del 65% sul 2020 e del 94% sui valori pre-pandemia.

Nel 2021 il contributo economico del turismo mondiale (misurato in prodotto interno lordo diretto) è stimato in 1,9 trilioni di dollari, al di sopra degli 1,6 trilioni di dollari del 2020, ma ancora notevolmente inferiore al valore pre-pandemia di 3,5 trilioni di dollari.

Prospettive per il 2022

Secondo l’ultimo UNWTO Panel of Experts, la maggior parte dei professionisti del turismo (61%) vede prospettive migliori per il 2022. Mentre il 58% prevede per quest’anno un significativo miglioramento, principalmente durante il terzo trimestre, il 42% indica un potenziale “salto” solo nel 2023. La maggioranza degli esperti (64%) si aspetta che gli arrivi internazionali tornino ai livelli del 2019 solo nel 2024 o più tardi, rispetto al 45% del sondaggio di settembre 2021.

L’indice di fiducia dell’UNWTO mostra un leggero calo nel periodo gennaio-aprile 2022. Un’introduzione rapida e più diffusa delle vaccinazioni, seguita da un’importante revoca delle restrizioni di viaggio e a un maggiore coordinamento e informazioni più chiare sui protocolli di viaggio, sono i principali fattori identificati dagli esperti per la ripresa effettiva del turismo internazionale. Gli scenari dell’Organizzazione Mondiale del Turismo indicano che nel 2022 gli arrivi di turisti internazionali potrebbero crescere dal 30 al 78 per cento rispetto al 2021. Tuttavia, questo sarebbe ancora tra il 50 e il 63% al di sotto dei livelli pre-pandemia.

Mentre il turismo internazionale si riprende, quello interno continua a guidare il “risanamento” del settore in un numero crescente di destinazioni, in particolare quelle con grandi mercati interni. Secondo gli esperti, i viaggi vicino a casa – così come le attività all’aria aperta, i prodotti naturali e il turismo rurale – sono tra le principali tendenze di viaggio, che nel 2022 continueranno a dare impulso al turismo.

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