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USA, Associazione dell’Industria dei camper: ripensare il panorama della ricarica dei veicoli elettrici

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Negli USA, dopo l’approvazione dell’Infrastructure Investment and Jobs Act (la legge che destina cinque miliardi di dollari agli Stati per installare stazioni di ricarica rapida in corrente continua), si è aperta la partita sull’impiego di questi fondi. Tra le azioni di lobbying si segnala quella realizzata dall’Associazione americana dell’Industria dei camper (RV Industry Association), insieme con la società di ingegneria Black and Veatch, per assicurarsi che i fondi siano utilizzati per creare più siti di ricarica pull-through, adatti ai camper elettrici di grandi dimensioni.

I due enti hanno pubblicato un rapporto molto dettagliato che guarda sia al presente, ma soprattutto al futuro di questi veicoli, e dunque alle esigenze crescenti dei consumatori. “Il nostro team sta lavorando per assicurarsi che i camper non vengano lasciati indietro durante la transizione ai veicoli elettrici“, ha dichiarato Jason Rano, vicepresidente Affari Governativi dell’Associazione.

È necessario creare stazioni di ricarica per tutti i veicoli elettrici

Nel documento pubblicato si fa il punto sullo stato dell’arte sottolineando che quasi tutte le infrastrutture di ricarica pubblica attualmente disponibili presentano tradizionali stazioni di ricarica con parcheggio frontale, non adatti ad una categoria di veicoli in crescita come quella dei camper elettrici che trainano rimorchi, dei rimorchi con assistenza elettrica, nonché degli altri veicoli medi e pesanti elettrificati (bus e furgoni).

Per non tagliare fuori queste categorie dalla transizione ecologica, dunque, occorre pensare fin da subito a rendere fruibili le stazioni di ricarica a questi veicoli, soprattutto pensando ai modelli che da qui a qualche anno saranno lanciati sul mercato. Per questo, l’Associazione industriale dei camper chiede che parte dei finanziamenti federali sia investita nell‘implementazione di stazioni di ricarica pull-through, che forniscono un migliore accesso ai veicoli che trainano un rimorchio. Offrono infatti ampio spazio per muoversi intorno a un veicolo che potrebbe richiedere più tempo per ricaricarsi, e consentono ai veicoli di uscire dalla stazione senza dover fare retromarcia e senza la necessità di sganciare il rimorchio per adattarsi all’area di ricarica (operazioni che creano congestione e preoccupazioni per la sicurezza nel sito di ricarica).

35 milioni di veicoli elettrici su strada nel 2030

L’azione di lobbyng si muove in un contesto di grande cambiamento negli Stati Uniti, dove l’obiettivo degli ingenti investimenti stanziati per l’elettrificazione è quello di avere il 50% di tutti i nuovi veicoli venduti nel 2030 a emissioni zero. Le previsioni per il 2030, riportate sul documento pubblicato, parlano di ben 35 milioni di veicoli elettrici sulle strade, che richiederanno la presenza di 500.000 stazioni di ricarica pubbliche, compresi 50.000 caricabatterie rapidi a corrente continua (DCFC).

Secondo gli autori dello studio, investire adesso è essenziale per non rallentare l’elettrificazione dei veicoli commerciali e non ostacolare lo sviluppo di nuovi prodotti, ma è anche economicamente conveniente perché evita di dover intervenire successivamente con costose, ma inevitabili, modifiche alle attuali stazioni di ricarica.

Lo studio sottolinea anche gli ulteriori vantaggi di cui beneficerebbero gli Stati investendo nelle stazioni di ricarica capaci di accogliere i medi e grandi camper e i veicoli che trainano roulotte elettrificate: innanzitutto una maggiore attività commerciale con ricavi provenienti dai proprietari di questi veicoli; poi, un uso più efficiente dell’infrastruttura di ricarica; e infine una transizione più rapida delle flotte commerciali a veicoli elettrici e, dunque, un progresso più rapido verso gli obiettivi climatici.

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