174 milioni di posti di lavoro a rischio nel settore dei viaggi e del turismo a livello mondiale. È questa l’ultima stima realizzata dal World Travel & Tourism Council (WTTC) e che potrebbe concretizzarsi se le limitazioni ai viaggi internazionali causate dalla pandemia dovessero rimanere in vigore fino alla fine dell’anno. Rispetto a un’analoga analisi condotta a giugno, la cifra è comunque scesa. Prima dell’estate, infatti, il WTTC parlava di 197 milioni di posti a rischio, ma le previsioni sono migliorate soprattutto grazie al ritorno dei viaggi interni in paesi come la Cina, che ha mostrato una ripresa particolarmente forte del suo mercato.
L’organizzazione evidenzia comunque che se le restrizioni esistenti dovessero essere allentate, entro la fine del 2020 si potrebbero ancora salvare 31 milioni di posti di lavoro. Parlando di ripercussioni economiche, invece, secondo il WTCC il perdurare delle attuali condizioni porterebbe a un calo pari a 4.700 miliardi di dollari nel contributo al PIL, equivalenti a una perdita del 53% rispetto al 2019.
“I nostri ultimi dati rivelano la gravità dell’impatto a lungo termine che deve affrontare il settore globale dei viaggi e del turismo, se non lavoriamo insieme per riprendere immediatamente i viaggi internazionali,” ha dichiarato Gloria Guevara, presidente e CEO del WTTC. “Con le restrizioni ai viaggi in tutto il mondo rimaste in vigore durante i mesi estivi, le nostre stime riportano un aumento da 121 a 143 milioni di posti di lavoro persi. È una notizia devastante: ora abbiamo bisogno di un’azione coordinata internazionale. La ripresa del settore sarà ulteriormente ritardata, con la perdita di più posti di lavoro, a meno che le quarantene non vengano sostituite con test rapidi ed economici negli aeroporti di partenza e nei corridoi aerei. Più aspettiamo, più il settore dei viaggi e del turismo rischia di arrivare al collasso totale”.
Secondo il 2020 Economic Impact Report del WTTC, il settore viaggi e turismo è responsabile di un posto di lavoro su 10 (per 330 milioni in totale), fornendo un contributo del 10,3% al PIL globale e generando un quarto di tutti i nuovi posti di lavoro.
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