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Francia, le nuove norme ambientali RE2020 non si applicheranno agli “alloggi insoliti”

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Costi insostenibili e un controsenso anche dal punto di vista ambientale. Queste le critiche avanzate dai professionisti francesi del settore dei campeggi contro le nuove norme ambientali sugli edifici RE2020 che dal 1° luglio avrebbero dovuto applicarsi anche alle strutture ricettive leggere per il tempo libero (HLL), ovvero capanne, bungalow, tende e lodge in legno, installate nei campeggi.

Di fronte alle mancate risposte da parte del Governo, Philippe Bossanne, fondatore di Huttopia, ha deciso di rivolgersi al Consiglio di Stato lamentando la difficoltà tecnica e i costi aggiuntivi eccessivi che l’adeguamento alle nuove regole avrebbero comportato per gli imprenditori del settore. E i giudici gli hanno dato ragione.

Con ordinanza dello scorso 29 giugno (n. 474733), il Consiglio di Stato ha sospeso il decreto del 3 settembre e l’ordinanza del 22 dicembre 2022 relativi alle costruzioni temporanee di superficie inferiore a 35 metri quadrati e destinate all’uso stagionale che dal 1° luglio avrebbero imposto, anche a queste strutture, specifici requisiti di prestazione energetica e ambientale.

Nel ricorso presentato attraverso la sua holding Algonquin, Bossanne ha sostenuto che i nuovi requisiti si scontrano con “vincoli tecnici significativi” e generano “costi aggiuntivi elevati” che hanno “già portato a un blocco degli ordini da parte dei suoi clienti per la stagione 2024”. L’azienda, dunque, ha agito perché doppiamente colpita dalla nuova regolamentazione: sia come gestore di campeggi naturali (con il marchio Huttopia), che come produttore di alloggi a basso costo (con il marchio Hekipia).

Sventato il rischio di un aumento dei prezzi dei soggiorni

Adeguarsi alle nuove norme avrebbe significato dunque un aumento del costo di produzione degli alloggi(dovendo triplicare le pareti, passare a finestre in PVC e installare l’aria condizionata), con conseguente ricaduta sui prezzi di soggiorno nei campeggi.

Già lo scorso dicembre, Nicolas Dayot, presidente della Fédération Nationale de l’Hôtellerie de Plein Air (FNHPA), sosteneva che questi vincoli avrebbero avuto un forte impatto sui costi di produzione di questo tipo di alloggi: “A seconda del produttore, il costo avrebbe potuto aumentare del 30-40%, con un conseguente aumento del prezzo del soggiorno del 20-30%. Ma il rapporto qualità-prezzo è il nostro punto di forza”.

Con le nuove norme, molto probabilmente i proprietari dei campeggi avrebbero preferito acquistare case mobili, che non sono soggette al RE2020, mettendo dunque a rischio la stessa sopravvivenza del settore di quelli che in Francia vengono definiti “alloggi insoliti”.

Se la RE2020 verrà applicata a questi piccoli alloggi da campeggio,scriveva mesi fa Bossanne in un post su LinkedIn, “ciò significherà la fine di questo settore, perché diventerà troppo costoso e un’assurdità ecologica. E probabilmente sarà la fine dello sviluppo di Huttopia in Francia”.

Ma la vicenda ha preso una piega diversa con il ricorso al Consiglio di Stato: in udienza il Ministero non ha saputo dimostrare l’impatto positivo sul clima che sarebbe derivato dall’applicazione dei requisiti di prestazione energetica e ambientale alle abitazioni leggere per il tempo libero, né ha contestato che si tratta di alloggi a basso consumo energetico e che la durata del loro utilizzo, limitata a 20 anni, non consente di compensare le emissioni aggiuntive di gas serra derivanti dalle nuove norme di costruzione. Al contrario, i giudici hanno riconosciutosussistere il pregiudizio finanziario ed economico per i professionisti del settore, disponendo con urgenza la sospensione delle norme contestate e condannando lo Stato al versamento di 3.000 euro al ricorrente per le spese giudiziarie sostenute.

Siamo molto soddisfatti di questa decisione,” ha affermato in un comunicato stampa Philippe Bossanne, “perché consentirà al settore degli alloggi a basso costo di continuare a innovare il settore dei campeggi. Dovrebbe anche consentire agli alloggi insoliti, così popolari tra i vacanzieri nelle aree naturali, di continuare a svilupparsi e a mostrarci la strada in termini di vita sobria”.

La decisione del Consiglio di Stato

Questo il passaggio saliente della decisione: “Dall’indagine, e in particolare dalle spiegazioni fornite nel corso dell’audizione, emerge chiaramente che le abitazioni leggere per il tempo libero con una superficie pari o inferiore a 35 mq sono utilizzate come alloggi nei campeggi solo nei mesi da aprile a ottobre. Aperte al mondo esterno e occupate da persone che desiderano uno stile di vita a contatto con la natura, non sono dotate di un sistema di condizionamento dell’aria e, nel caso in cui siano dotate di riscaldamento, questo genera un consumo energetico limitato, dato il modo in cui queste abitazioni vengono utilizzate. Inoltre, il rispetto delle nuove norme sull’isolamento e sulla protezione solare imposte dalle decisioni impugnate comporterà un aumento significativo delle emissioni di gas serra durante la costruzione delle strutture in questione”.

Per poi concludere: “[…] mentre le case mobili per il tempo libero, di cui si vendono 20.000 esemplari all’anno in Francia rispetto a 2.000 abitazioni leggere per il tempo libero, rimangono al di fuori dell’ambito di applicazione di queste nuove norme. Ne consegue che, dato lo stato dell’inchiesta, l’argomento basato su un errore manifesto di valutazione che inficia il decreto e l’ordinanza impugnati nella misura in cui si applicano alle abitazioni leggere per il tempo libero con una superficie inferiore o uguale a 35 mq, destinate all’uso stagionale in un campeggio, è in grado di creare un serio dubbio sulla legittimità di queste decisioni”.

Cosa dice la legge

La legge francese sull’evoluzione dell’edilizia abitativa, dello sviluppo e dell’economia digitale (Loi Évolution du logement, de l’aménagement et du numérique – ELAN) ha previsto l’introduzione di nuove norme ambientali per i nuovi edifici costruiti a partire dal 2020, la RE2020. Dal 1° luglio 2023 le disposizioni sarebbero divenute applicabili anche per gli alloggi leggeri dei campeggi.

L’obiettivo è quello di continuare a migliorare le prestazioni energetiche e il comfort degli edifici, riducendo al contempo la loro impronta di carbonio. La RE2020 va oltre i requisiti della precedente normativa (RT2012), puntando soprattutto sull’isolamento (gli edifici dovranno essere più resistenti alle ondate di calore, che diventeranno più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici) e tenendo conto di tutte le emissioni dell’edificio nel corso del suo ciclo di vita, dalla fase di costruzione alla fine della sua vita (materiali da costruzione, attrezzature), compresa la fase di funzionamento (riscaldamento, acqua calda sanitaria, condizionamento, illuminazione, ecc.).

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