La stagione che si aprirà tra poche settimane ha bisogno di qualche certezza, cosa non semplice visto l’attuale clima. Un possibile elemento di mitigazione degli effetti della pandemia è fare in modo che gli operatori turistici possano presentarsi all’avvio dell’attività con una copertura vaccinale adeguata, offrendo così garanzie sia agli ospiti sia ai lavoratori.
Per ottenere questo risultato, nei giorni scorsi le organizzazioni datoriali e sindacali che siglano il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro applicato alle imprese del settore turismo hanno sottoscritto un accordo specifico: richiedere alle autorità competenti l’accesso tempestivo al programma vaccinale anti Covid-19 per tutti i lavoratori del settore turismo.
Federalberghi, Fipe, Faita e Fiavet (aderenti a Confcommercio); Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba e Fiepet (aderenti a Confesercenti) da una parte e Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dall’altra individuano nella vaccinazione contro SARS-CoV-2/Covid-19 uno strumento utile a garantire l’esercizio in piena sicurezza dell’attività turistica, sia con riferimento agli addetti sia riguardo alla generalità della popolazione.
Le organizzazioni chiedono quindi di riservare ai lavoratori del settore turismo particolare attenzione nell’attuazione del piano vaccinale, inserendoli tra le categorie prioritariamente destinatarie della vaccinazione. È fondamentale, infatti, tutelare tutte quelle attività che continuano ad assicurare il servizio nonostante l’esposizione al rischio. Per garantire il successo della campagna vaccinale, le parti hanno anche concordato di promuovere, tra i lavoratori occupati, campagne di informazione e sensibilizzazione finalizzate alla vaccinazione contro SARS-CoV-2/Covid-19.
Ora si attende una risposta ufficiale dal Governo.
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