La European Travel Commission (ETC) ha pubblicato il rapporto “European Tourism: Trends & Prospects“, un’analisi dettagliata sullo sviluppo del turismo europeo nell’ultimo trimestre del 2022, che analizza anche le prospettive del turismo per il 2023 e oltre.
Previsioni positive
I dati indicano un recupero del 75% nel 2022 dei volumi di viaggio verso l’Europa rispetto al 2019 e nonostante gli eventi negativi globali, come l’inflazione, la guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica, si prevede che questa forte ripresa del turismo continui anche nel 2023, solo più lentamente. Senza dubbio le prospettive sono più rosee per i viaggi a breve e medio raggio, ma tra le notizie positive c’è l’atteso ritorno dei turisti dell’Asia nei prossimi mesi. Per questo Luís Araújo, presidente dell’ETC, ha dichiarato che nonostante ci siano tante sfide sul versante economico da affrontare, “è fondamentale che il settore continui a essere ricettivo nei confronti della domanda dei consumatori, migliorando l’esperienza dei visitatori nelle destinazioni e rivolgendosi ai mercati e ai segmenti meno colpiti dal rallentamento economico”.
Le destinazioni europee ai livelli pre-pandemia
La forte ripresa dei viaggi in Europa è dovuta alla rinata voglia di spostarsi e sostenuta dal risparmio imposto a tutti degli ultimi anni. Lo dimostra il fatto che nel 2022 le vacanze estive si sono prolungate ben oltre la stagione. I dati relativi all’anno in corso, confrontati con quelli del 2019, mostrano che quasi una destinazione su due ha recuperato più dell’80% degli arrivi stranieri precedenti alla pandemia. Tra le destinazioni più gettonate ci sono la Turchia, che ha beneficiato dell’indebolimento della lira e poi Lussemburgo, Serbia, Grecia e Portogallo. Le destinazioni più lente a riprendersi sono quelle dell’Europa orientale, a causa della guerra in Ucraina.
Tornano i turisti della zona Asia-Pacifico
Con la riapertura della zona Asia-Pacifico nella seconda metà del 2022, è probabile che la domanda di viaggi da questa zona verso l’Europa riprenda nel 2023. A causa dei maggiori costi associati ai viaggi all’estero e alle preoccupazioni legate al Covid-19, l’assenza di visitatori provenienti dal continente asiatico ha rappresentato fino ad ora l’anello mancante per una totale ripresa del turismo. Tuttavia, i dati sulle prenotazioni hanno registrato un aumento a metà dello scorso anno, in gran parte provenienti dalle regioni del Pacifico sud-occidentale e dell’Asia meridionale. Gli esperti prevedono un ritorno graduale dei viaggiatori cinesi in Europa a partire dal secondo trimestre del 2023.
Gli Stati Uniti guidano la ripresa del turismo in Europa
Gli Stati Uniti guidano la ripresa dei viaggi a lungo raggio verso l’Europa, grazie alla caduta delle restrizioni di viaggio e alla forza del dollaro rispetto all’euro. Sulla base dei dati relativi all’anno in corso, quasi una destinazione su quattro in Europa ha visto gli arrivi statunitensi superare i livelli del 2019. Gli arrivi da questo mercato verso l’Europa sono inferiori del 25% ai livelli del 2019 nel 2022 e si prevede che recupereranno l’82% dei volumi del 2019 nel 2023. Tuttavia, si legge nel rapporto, l’incertezza economica indica una lieve recessione a causa delle sfide associate all’inflazione, ai mercati del lavoro e alla fiducia dei consumatori e delle imprese. Questi potrebbero essere dei fattori di rischio da tenere in conto nei prossimi mesi, soprattutto quando si parla del turismo del Nord America verso l’Europa.
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