Nell’ambito della giornata dedicata da Il Sole 24 Ore a “Recovery Plan – PNRR: sfide e opportunità per il sistema Italia”, che si è tenuta lo scorso 29 aprile, sono intervenuti Paolo Bertolini, Presidente del Parco Turistico di Cavallino-Treporti, e Roberta Nesto, sindaca della cittadina veneta. Cavallino-Treporti viene da molti considerata come la capitale europea del turismo all’aria aperta e per questo può avere una certa voce in capitolo quando si parla di come sfruttare le risorse del Recovery Plan per il sistema turistico.
Ma più che le risorse, pure fondamentali per il rilancio italiano del settore, a contare ancora di più nell’ambito di una ipotetica riforma strutturale, sono le norme. Lo ha sottolineato Bertolini, impegnato in questo settore da oltre 30 anni. “Purtroppo, in questo lungo periodo le nostre richieste non dico che non siano mai state ascoltate, ma si sono sempre registrate grandi difficoltà nel portarle avanti,” ha detto. “Oggi ho seguito con interesse tutti gli interventi, ma si è sempre parlato di grandi sistemi. I nostri sono abbastanza piccoli, ma sono quelli che reggono l’Italia. Se oggi devo chiedere un permesso di costruire, che è la madre di tutte le problematiche e che non riguarda solo noi, sono necessarie 21 pratiche e 8 pareri diversi. Queste 21 pratiche includono una montagna di documenti e gli 8 pareri anche. Se vogliamo parlare di ripartenza a questo dobbiamo guardare: è inutile che arrivi una marea di miliardi se poi ci vogliono due o tre anni solo per far partire un progetto”.
Leva comunale limitata
Sulla stessa lunghezza d’onda è la sindaca Nesto. “La leva comunale è purtroppo limitata, perché parliamo di norme nazionali,” ha sottolineato. “Per noi sindaci questo è un momento fondante, perché se lo Stato non riesce a impostare delle regole nuove, faremo fatica a vincere la sfida post pandemia. Abbiamo bisogno di strumenti nuovi per edilizia e urbanistica e strumenti per spendere bene questi soldi, oltre che di ricorse per le nostre amministrazioni locali. Dobbiamo rispondere ai cittadini e dobbiamo lavorare con un apparato di norme più semplice”.
Tra l’altro, tutto diventa enormemente più complicato per tutti quei luoghi in cui il flusso turistico è limitato alla stagione. “Personalmente ho chiesto una semplificazione per le ‘città fisarmonica’, cioè il riconoscimento di status di città balneare,” dice Nesto. “Noi gestiamo una comunità di 13.500 abitanti che con gli ospiti d’estate diventano 100mila. Abbiamo bisogno di risposte in termini di concessioni balneari, di provvedimenti sulla sostenibilità direttamente applicabili. Le riforme che chiediamo non sono legate solo ai soldi, anche se ne abbiamo bisogno, ma ci servono invece percorsi amministrativi. Poi serve denaro da investire nelle infrastrutture. Possiamo anche avere i campeggi più belli d’Europa, e qui li abbiamo, ma se poi il turista non trova strade in ordine e infrastrutture adeguata scappa. Serve un connubio tra territorio e strutture ricettive, altrimenti rischiamo che i nostri ospiti non ci premino più come in passato”.
Allungare la stagione
Per Cavallino-Treporti, come per molte altre località turistiche, si pone il problema di cercare di fare in modo che il periodo di “produttività” si prolunghi oltre i tre classici mesi estivi. “Da anni cerchiamo strategie che riescano ad allungare la stagione, per offrire nuove opportunità a professioni che in passato non sono mai state molto considerate, ma che oggi sono invece importantissime,” sostiene Bertolini. “Questi luoghi sono nati per un tipo di turismo balneare, ma il concetto di vacanza è cambiato nel corso degli anni. Prima dal campeggio si usciva poco: siamo a 40 minuti da Venezia, ma solo il 5% dei nostri ospiti andava a visitare la città, e per lo più nei giorni di maltempo. L’allungamento della stagione prevede che il territorio diventi più protagonista. È importante creare i presupposti perché il turista, uscendo dalle strutture ricettive, trovi cose che lo facciano stare bene. Per questo abbiamo lanciato iniziative come la Via dei Forti, vogliamo promuovere il ciclismo e ci piacerebbe avere palazzetti dello sport come altri elementi di attrattività. Turismo balneare, turismo per il territorio e turismo sportivo sono i tre pilastri su cui vogliamo costruire questo allargamento”.
Per raggiungere questi obiettivi servono quindi semplificazione delle norme e investimenti, ma di che tipo? “Noi ci definiamo un territorio ‘blue and green’ e questi sono gli investimenti che vorremmo attrarre, guidati da energia pulita e rapporto privilegiato con l’acqua,” dice la sindaca Nesto. “Le aziende che vogliono sperimentare sono benvenute. Vogliamo costituire una governance aperta a tutti gli interessati e ad adesione spontanea, che ci consenta di essere una ‘blue and green economy’. Il nostro territorio è la porta di Venezia e in questo modo potrà interpretare al meglio gli stimoli che vengono dalle nuove generazioni”.
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