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Mercato camper Italia: immatricolazioni a +7,44%, mentre la produzione supera le 20.000 unità

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Anche in Italia il 2020 si è confermato un anno positivo per il settore dei camper. Le immatricolazioni nel nostro paese sono infatti cresciute del 7,44 per cento, arrivando a 6.545 veicoli. Nonostante il blocco primaverile, anche la produzione ha registrato un segno positivo (+1%), con oltre ventimila unità prodotte, l’80 per cento delle quali destinate all’esportazione. “Siamo estremamente soddisfatti di questo risultato, che testimonia il successo del camper come mezzo ideale per la fruizione del tempo libero”, ha detto Simone Niccolai, presidente dell’Associazione Produttori Caravan e Camper (APC).

Il camper ha dimostrato di essere il mezzo ideale per le vacanze e il tempo libero anche durante la pandemia, consentendo di andare in vacanza in una sorta di “bolla sanitaria”. Su questi veicoli, infatti, si può viaggiare in piena sicurezza, avendo tutto quello che serve a propria disposizione – bagno, cucina, salotto e camera da letto – senza doverlo condividere con estranei.

I dati delle immatricolazioni ci dicono che siamo riusciti a recuperare la flessione importante di immatricolazioni, sofferta durante i mesi del lockdown primaverile e – addirittura – ad incrementare il numero totale di immatricolazioni annuali rispetto all’anno precedente”, prosegue Simone Niccolai. “Emerge in particolare un ottimo andamento nelle immatricolazioni di camper furgonati, piccoli e maneggevoli, quasi una seconda auto”.

Il settore produttivo italiano – che si concentra nella cosiddetta “camper valley” toscana, tra le provincie di Siena e Firenze – dà lavoro a 7.000 addetti, fra diretti ed indiretti. Negli ultimi quattro mesi, le aziende hanno assunto diverse centinaia di nuovi lavoratori per aumentare la produzione e poter così soddisfare l’incremento di domanda, proveniente soprattutto dall’estero. Il settore fattura direttamente più di 900 milioni di euro, oltre ad alimentare un fatturato importante per i fornitori della filiera, la maggior parte dei quali italiani.

Le prospettive per il 2021 appaiono positive. Così il presidente Niccolai: “I nostri indicatori ci dicono che la domanda resterà alta e non solo per motivi di sicurezza sanitaria legati alla pandemia, ma anche perché il camper sta diventando uno stile di vita ‘trendy’. I concessionari stanno preordinando a livelli sostenuti, in modo da avere i camper disponibili per la vendita ai clienti finali. Siamo quindi molto fiduciosi nell’andamento delle vendite per il 2021. E siamo lieti ed orgogliosi di poter aumentare ancora i posti di lavoro e creare così valore aggiunto per il territorio e per il nostro Paese.”

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