La vacanza a contatto con la natura e in completa autonomia continua a riscuotere grande e crescente popolarità, come dimostra l’elevata domanda di veicoli ricreazionali. Secondo CIVD (Caravaning Industry Verband e.V. ovvero l’associazione che rappresenta l’industria dei veicoli ricreazionali in Germania) nella prima metà del 2021 il mercato tedesco ha visto l’immatricolazione di quasi 63.000 tra camper e caravan, che equivale a una crescita di circa il 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si tratta del miglior semestre della storia, nonostante la pandemia da Covid-19 e le restrizioni negli spostamenti e nei contatti. L’ottimo risultato è stato trainato dalle nuove immatricolazioni di camper. Queste sono aumentate del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, arrivando a 48.508 veicoli. Bene anche le vendite relative a giugno 2021: 9.388 nuove immatricolazioni, che segnano un incremento del 2,6 per cento rispetto all’anno precedente. Quelle relative alle caravan, invece, sono diminuite del 5% (14.067 unità), principalmente a causa di problemi nelle filiere. Anche il mese di giugno ha registrato un dato inferiore al 2020 (3.391 veicoli e un decremento del 5,1%).
A metà 2021 è stato immatricolato lo stesso numero di nuovi veicoli che era stato raggiunto in tutto il 2017, anno che aveva già segnato un record. Il settore sta beneficiando principalmente dell’afflusso di neofiti, come afferma Daniel Onggowinarso, managing director di CIVD: “In questo periodo il caravanning è una delle forme più sicure di vacanza, poiché viaggi individualmente con un tuo veicolo e solo con persone della tua stessa famiglia, e sei in gran parte autosufficiente sia per dormire e cucinare sia dal punto di vista dei servizi igienici”.
L’incremento della prima metà dell’anno è ancora più significativo se si considera che il contesto imprenditoriale del semestre è stato piuttosto negativo, come sottolinea Onggowinarso: “A causa dell’aumento dell’IVA (tornata ai livelli pre-pandemia, ndr), molti clienti hanno finalizzato l’acquisto lo scorso anno. Inoltre, il lungo periodo in cui il livello di infetti è stato molto elevato, con il conseguente protrarsi delle misure precauzionali, ha limitato fortemente la distribuzione e le vendite. Pertanto in primavera non hanno potuto svolgersi in presenza né le fiere né le presentazioni effettuate presso i concessionari. I potenziali clienti vogliono vedere e toccare i veicoli ‘dal vivo’. Infatti, le presentazioni dal vero dei prodotti accelerano notevolmente le decisioni di acquisto. Inoltre le restrizioni ai viaggi interni e all’estero non hanno aiutato la crescita”.
Secondo CIVD, i problemi nella filiera sono i principali responsabili del calo nelle vendite delle caravan. “La pandemia sta ancora avendo un forte impatto sulla disponibilità di componenti e materie prime in tutto il mondo. I produttori hanno molti veicoli che sono praticamente finiti ma non possono essere consegnati perché manca una determinata parte”, spiega Onggowinarso. “Tuttavia, siamo ottimisti per la seconda metà dell’anno. Se la situazione della produzione si svilupperà positivamente, a fine anno si potrebbe raggiungere per la prima volta la soglia dei 120.000 veicoli di nuova immatricolazione”.
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