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Campeggi e parchi nazionali in Croazia sono già aperti: ecco come

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Se in Italia siamo ancora nel pieno della “fase 2” e in attesa di capire come, in un’ipotetica “fase 3”, potrebbero cambiare le cose per le strutture ricettive, in Croazia da ieri i campeggi hanno la possibilità di riaprire al pubblico. L’11 maggio è infatti iniziata ufficialmente la terza fase, che prevede la necessità di seguire le numerose raccomandazioni emanate dall’Istituto Croato di Sanità Pubblica (HZJZ), valide sia per le strutture di accoglienza sia per le spiagge. Le indicazioni sono numerose, ma vale la pena esaminarle per capire quale potrebbe essere il modo di operare che ci troveremo di fronte quando anche da noi arriverà il momento di riaprire.

La prima regola è quella del distanziamento fisico, che deve essere di un metro e mezzo nell’intera area, dalla reception ai lettini sulle spiagge, dai ristoranti alle file per bar, negozi e chioschi. In ogni struttura chiusa bisogna poi limitare le presenze in funzione delle dimensioni del locale.

Disinfettante per tutti

Disinfettante a base di alcol (con una concentrazione di almeno il 70%) deve essere a disposizione all’ingresso di ogni singola area comune e dei dipendenti, mentre avvisi e informazioni sulle procedure igieniche, oltre a essere fornite al momento del check-in, devono sempre essere ben visibili e complete di numeri di telefono e contatti in caso di necessità. L’uso delle mascherine chirurgiche o di sistemi che permettano di proteggere bocca e naso è consigliato ogni volta che si entra in un luogo chiuso.

Dispositivi di protezione individuale, asciugamani usa e getta e tovaglioli di carta devono essere messi a disposizione di tutti i dipendenti. Per le case mobili, gli appartamenti e simili, si consiglia di effettuare le pulizie solo alla partenza degli ospiti. Per la pulizia delle aree e per la sanificazione di quelle che hanno visto la sospetta presenza di pazienti Covid-19 sono stati predisposti appositi documenti in formato PDF che illustrano le procedure da seguire. Li vedete nelle immagini qui sotto, tradotti in italiano con Google Traduttore.

Check-in in 15 minuti

Per la fase della ricezione degli ospiti, oltre a garantire il distanziamento sociale, si chiede di contenere la procedura entro 15 minuti. Qualora non fosse possibile bisogna ricorrere a dei separatori fisici in plexiglass. Il personale della reception deve essere in grado di dare informazioni corrette su tutto quello che riguarda la prevenzione della diffusione del virus. In caso di necessità, su richiesta, gli ospiti devono poter avere dispositivi di protezione individuale e termometri per la misurazione della temperatura corporea.

In generale, si suggerisce ove possibile di ricorrere a strumenti tecnologici, sia per la fase prenotazione che per quella di registrazione. È preferibile ricorrere a sistemi di pagamento contactless e prevedere se possibile sistemi cambiavaluta meccanizzati. Il check-out è preferibile che venga prenotato in anticipo per velocizzare la procedura.

Bagni puliti ogni due ore

Sul fronte delle strutture sanitarie, bisogna ricorrere a una disinfezione almeno ogni due ore, aumentando la frequenza se necessario, anche incrementando il numero degli addetti. In base alle dimensioni possono essere adottate limitazioni di accesso. Se disponibili, meglio incoraggiare l’uso di bagni di famiglia o bagni privati.

Nelle strutture dedicate alla ristorazione, i tavoli possono essere apparecchiati solo quando i clienti si siedono. Si consiglia di esporre i menu all’ingresso evitando l’uso dei classici oggetti in favore di un’esposizione orale. Famiglie e gruppi organizzati possono sedere allo stesso tavolo, ma bisognerà rispettare la distanza di un metro e mezzo fra un tavolo e l’altro. Nel servizio a buffet è preferibile che il cibo venga servito da apposito personale, a meno che non sia diviso in monoporzioni. Dopo ogni partenza di un ospite o gruppo di ospiti, è obbligatorio disinfettare gli eventuali menu utilizzati (che devono essere plastificati) e gli “accessori” sul tavolo (contenitori per sale, pepe, olio, aceto, zucchero e così via).

Al bar vietato il buffet

Al bar è consentito l’acquisto di cibi e bevande per l’asporto, ma nella permanenza per il consumo al bancone bisognerà mantenere la corretta distanza tra ospiti. Vietato mettere a disposizione cibo o snack a buffet. Sono permessi invece il drive-in e la consegna presso le unità abitative, senza però il servizio al tavolo. All’ingresso di tutte le aree in cui vengono serviti cibi e bevande vanno installati distributori di disinfettanti, oppure a ogni ospite deve essere offerto un disinfettante per le mani.

Nel lungo elenco di raccomandazioni, l’Istituto Croato di Sanità Pubblica affronta poi il tema di spiagge, piscine (tema comune è il metro e mezzo di distanziamento), saune, spazi commerciali e animazione. Non è previsto nulla di troppo oneroso, ma c’è sempre una grande enfasi sulla disinfezione. Se volete conoscere i dettagli, ma non conoscete il croato, vi suggeriamo di usare un computer con il browser Google Chrome, andare a questo indirizzo, fare clic con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto della pagina e scegliere la voce “traduci in italiano”.

In Croazia, oltre a campeggi e alberghi, sono stati riaperti anche tutti i parchi nazionali e naturali, rendendo così l’offerta turistica attraente sin da subito.

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